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Debito ridotto da 102mila a 16mila euro, famiglia salva grazie al “Salva suicidi”

La storia di un salumiere assistito dall'avvocato Monica Mandico

Debito ridotto da 102mila a 16mila euro, famiglia salva grazie al “Salva suicidi”

Monica Mandico

NAPOLI. Portava avanti la famiglia con il suo stipendio da salumiere, coprendo le rate del mutuo e dell’autovettura. Salvo, però, finire indebitato per un imprevisto dovuto a un infortunio che ha sconvolto gli equilibri economici della sua famiglia. È quanto accaduto a Nicola Fusco, napoletano, che dopo l’infortunio, avendo dovuto sostenere anche i costi per un intervento chirurgico in struttura privata in modo da abbattere i tempi di convalescenza, non è più riuscito a coprire le rate e per far fronte ai debiti iniziali e ne ha contratti altri rivolgendosi ad agenzie ed enti finanziari. Risultato: si è indebitato per 102mila euro, rischiando di non poter più fronteggiare neanche i costi di sostegno alla famiglia.

Si è quindi rivolto all’avvocato Monica Mandico, già presidente del Centro tutele per famiglie e imprese sovraindebitate e specializzata in questo settore. «Il codice della crisi consente, di fronte alla buona fede, di individuare gli strumenti adatti per ciascun tipo di debitore – spiega l’avvocato Mandico -. Attraverso la presentazione al giudice di un piano di rientro sostenibile, basato su parametri oggettivi di redditività, è stato possibile ottenere la riduzione del debito iniziale». Nel caso di Fusco, si è riusciti a portare il debito da 102mila a 16mila euro, tra l’altro rateizzati in base alle esigenze dell’assistito. La sentenza di omologa della ristrutturazione del debito è stata emessa dal tribunale di Napoli, settima sezione civile, giudice Eduardo Savarese.

«Racconto la mia storia sperando che le persone che si trovano nella mia situazione sappiano che c'è un modo per uscire dalla spirale dei debiti – dice Fusco -. Quando, nel 2022, mi sono infortunato e non sono più riuscito a pagare tutte le rate dei debiti che avevo contratto, ho compreso che dovevo rivolgermi a dei professionisti; di qui il contatto con l'avvocato Mandico. Adesso che è tutto concluso, sono ancora incredulo. Ma le persone vanno informate. Io ho saputo della riforma per caso, navigando su internet, e voglio parlare della mia storia perché se ci sono altre persone nelle mie condizioni possano a loro volta informarsi e farsi aiutare».

E per farlo «bisogna scavare in se stessi e accettare di essere indebitati; si deve avere la forza di andare contro pregiudizi e vergogna che possono portare all'immobilismo o peggio a sviluppi drammatici. Bisogna affidarsi a dei professionisti. Facevo debiti su debiti per evitare pignoramenti e non venire bollato come cattivo pagatore. Una volta che mi sono affidato all’avvocato agli avvocati è partita la macchina burocratica che si attiva nel momento in cui smette di pagare. Quando smetti di pagare non è facile perché si teme di poter perdere tutto. Ma è in quel momento che si riaccende la luce».

Lo studio legale a quel punto ha infatti ha presentato un progetto di rientro all’organismo di composizione della crisi e il giudice lo ha omologato, accogliendo la richiesta del legale e abbattendo il debito in maniera sostanziale. «Il Codice della crisi - spiega Mandico – rappresenta oggi un presidio di civiltà giuridica per chi ha il coraggio di affrontare l’indebitamento in modo trasparente, anche dopo eventi imprevedibili o condizioni patologiche come la ludopatia».

Oltre duecento storie reali di rinascita da situazioni di sovraindebitamento sono raccolte nel nuovo libro dell’avvocato Mandico “Le tutele del nuovo sovraindebitamento. Come uscire dal debito” (Maggioli Editore), che sarà presentato venerdì 28 marzo alle ore 11:00 presso l’aula Matafora del tribunale civile di Napoli. Con l’autrice, interverranno Carmine Foreste, presidente del Coa di Napoli, e Marisa Petrella, direttrice della Caritas Diocesana di Napoli.

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