Tutte le novità
camorra
30 Marzo 2025 - 10:33
NAPOLI. Nonostante la detenzione del ras, il clan Troncone avrebbe continuato a seminare il panico tra le strade di Fuorigrotta. Un manipolo di fedelissimi del presunto boss Vitale Troncone negli ultimi mesi avrebbe infatti messo a ferro e fuoco il quartiere flegreo, imponendo una raffica di estorsioni. Nel mirino del gruppo criminale di via Costantino sarebbero finiti, tra dicembre e gennaio scorsi, quattro venditori ambulanti di fuochi pirotecnici, tra cui il noto commerciante-influencer Ernesto Colella, costretti a versare alla cosca 150 euro a testa per stare “tranquilli”.
Nonostante il muro di omertà, i carabinieri della compagnia di Bagnoli sono riusciti a portare a termine un’indagine delicata, culminata alle primi luci di ieri nell’esecuzione di sei arresti. A finire in manette, raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Federica De Bellis, sono finiti Alfredo Graziano, 41 anni, presunto reggente del gruppo; Valerio Andrea Guerra, 33 anni; Giuseppe Marco Scala, 37 anni; Antonio De Monte, 27 anni; Antonio Trito, 27 anni; e Mattia Maiorino, 22 anni. Tutti e sei ferma restando la presunzione di innocenza fino a prova contraria sono a vario titolo accusati di estorsione e tentata estorsioni, reati aggravati dal metodo e dalla finalità mafiosa.
Dalle quasi cinquanta pagine del provvedimento si scopre che c’era anche Ernesto Colella, influencer da oltre 260mila follower, tra i venditori ambulanti di fuochi di artificio vittime del racket attuato lo scorso Capodanno in via Leopardi. Il commerciante-tiktoker, secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Bagnoli coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, stava facendo una live quando gli estorsori si sono presentati in sella a uno scooter per incassare la tangente e lui, per versare il denaro, 150 euro, avrebbe incaricato un collaboratore. Le richieste della camorra si aggiravano tra i 100 e i 150 euro, ma a qualcuno è stato chiesto anche qualche decina di euro in più: una delle vittime ha consegnato agli estorsori persino due buste di fuochi d’artificio gratis.
I sei destinatari delle misure cautelari sono tutti appartenenti al quel che resta del clan Troncone, falcidiato dagli arresti e dalle inchieste giudiziarie. I vertici, il boss Vitale Troncone e suo figlio Giuseppe Troncone, sono entrambi in carcere proprio nell’ambito di un’altra indagine sulle estorsioni agli ambulanti che vendono sigarette di contrabbando e gadget del Napoli fuori il Maradona. Il dazio ai venditori ambulanti di botti per il Capodanno 2025 fa anche registrare lo scontro tra quel che resta dei Troncone e un gruppo camorristico ribelle formato da giovanissimi, quello degli Scodellaro. La vigilia di Capodanno uno degli Scodellaro, infatti, venne pestato dai Troncone proprio per ragioni legate al controllo delle bancarelle a Fuorigrotta, nel quale i baby camorristi intendevano inserirsi a discapito dei Troncone. Ne sarebbe scaturito poi un ulteriore pestaggio come vendetta per l’affronto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo