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Caso Huawei
02 Aprile 2025 - 08:21
Lucia Simeone
NAPOLI. Slitta di altre due settimane la decisione sulla richiesta di consegna da parte delle autorità belghe di Lucia Simeone, l’assistente dell’europarlamentare di Forza Italia Fulvio Martusciello. La donna era stata arrestata su mandato di arresto europeo nell’ambito dell’inchiesta su un presunto giro di mazzette per il caso Huawei ed è agli arresti domiciliari a Ercolano.
La donna è accusata di avere ricevuto un bonifico di mille euro per corrompere altri europarlamentari che al momento non sono stati identificati. I reati che le vengono contestati sono quelli di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. L’ottava sezione penale della Corte di Appello di Napoli, presidente Donatiello, giudici relatori Forte e Grasso, ha accolto le richieste presentate dai difensori di Lucia Simeone, gli avvocati Antimo Giaccio e Claudio Pollio.
Gli avvocati hanno invocato ai giudici il rispetto del giusto processo, del diritto di difesa e dell’inviolabilità della libertà personale. Dunque, il Belgio dovrà fornire informazioni sul carcere dove l’indagata potrebbe essere detenuta nel rispetto dei diritti fondamentali della persona e anche del suo precario stato di salute. La risposta dovrà arrivare entro il 15 aprile, data della prossima udienza. I legali di Simeone hanno depositato una certificazione medica neurologica redatta da un consulente di parte nella quale viene evidenziato il precario stato di salute dell’indagata.
Depositato anche uno studio sulle condizioni delle carceri in Belgio dal quale si evidenziano “trattamenti degradanti e inumani”. Dai legali è giunta anche la richiesta di accertare la compatibilità delle carceri belghe con le condizioni di salute della donna. Su questa istanza il sostituto procuratore generale di Napoli Valeria Gonzalez Y Reyero ha espresso parere favorevole.
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