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Il progetto

Santobono, l’ospedale del futuro

Struttura avveniristica da 85mila metri quadrati e 437 posti letto con aree per l’umanizzazione

Santobono, l’ospedale del futuro

NAPOLI. «Non un semplice ospedale, ma un ambiente pensato a misura di bambino, dove il gioco si integra con un contesto ospedaliero ad alta tecnologia. Il Nuovo Santobono non sarà solo una struttura sanitaria d’eccellenza, ma un organismo vivo, progettato per prendersi cura anche dell’anima dei piccoli pazienti». Così l’architetto catalano Albert De Pineda, presidente di Pinearq e progettista del nuovo ospedale pediatrico di Napoli, ha presentato ieri il progetto finanziato dalla Regione Campania.

Il Nuovo Santobono sarà un "green hospital", fortemente integrato nel paesaggio dell’Area Est di Napoli e nell’intero contesto metropolitano. Nascerà a Ponticelli in via Virginia Woolf, al confine con Cercola, area attualmente degradata, dove insistono anche degli insediamenti rom. Il progetto prevede un grande polmone verde accessibile ai cittadini, con aree giochi, orti urbani e una fattoria didattica.

«La progettazione si basa su quattro ‘P’ fondamentali: parents, per il coinvolgimento dei genitori nel percorso di cura; play, con il gioco come elemento terapeutico; professionals, per garantire la massima qualità del lavoro del personale medico; pain-free, per creare un ambiente accogliente, lontano dall’immaginario tradizionale dell’ospedale. A queste si aggiunge la ‘S’ di sostenibilità, declinata in ambito sociale, fisico e ambientale.

«Recuperiamo uno spazio urbano, donandolo alla città come area verde, e realizziamo una copertura panoramica con giardini pensili. La forma diagonale dell’edificio consentirà di massimizzare l’illuminazione naturale. Le camere offriranno viste panoramiche sul Vesuvio o sul mare», ha spiegato l’architetto De Pineda.

L’ospedale ospiterà un polo tecnologico all’avanguardia, con laboratori dedicati alla produzione di cellule, tessuti, organoidi, farmaci e protesi digitali e meccaniche. Sarà inoltre presente una software house interna specializzata nell’integrazione dell’intelligenza artificiale. Il Santobono sarà il fulcro della rete pediatrica regionale, con una centrale operativa per la telemedicina, garantendo un collegamento efficace con i servizi sanitari territoriali.

Con una superficie di 85mila metri quadrati, il nuovo ospedale disporrà di 437 posti letto, di cui 60 per terapie intensive e semi-intensive e 78 dedicati alla degenza diurna. Le stanze di degenza ordinaria saranno prevalentemente singole, con spazi di supporto calibrati in base al livello assistenziale e alla durata della degenza. Il blocco operatorio comprenderà 14 sale operatorie, sia tradizionali che ibride, equipaggiate con sistemi robotici per chirurgia vertebrale e urologica, microscopi operatori avanzati, Tac intraoperatoria e un sistema di risonanza magnetica 3T.

Un edificio specifico sarà destinato alla diagnostica di laboratorio, con sezioni dedicate alla genetica, medicina molecolare, manipolazione cellulare, Hla e citometria. Sarà inoltre presente un’area per la ricerca traslazionale e la sperimentazione, un centro per la produzione di organoidi e biobanche per la conservazione di cellule staminali, tessuti cutanei e ossei. L’ospedale disporrà di una Tac di ultima generazione, algoritmi di intelligenza artificiale per un centro diagnostico d’eccellenza, e spazi per radioterapia e medicina iperbarica, riducendo la necessità di trasferimenti verso altre strutture. Un progetto ambizioso che rivoluzionerà la pediatria campana, ponendo al centro il benessere dei piccoli pazienti e delle loro famiglie.

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