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Giugliano
03 Aprile 2025 - 11:37
Conflitto a fuoco per un debito legato al mondo dello spaccio di droga: due arresti per tentato omicidio in provincia di Napoli. I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza hanno eseguito un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due persone gravemente indiziate di tentato omicidio, porto abusivo di armi e spaccio di sostanze stupefacenti, aggravati dal metodo mafioso.
Le indagini sono partite dalla denuncia presentata da un soggetto di nazionalità albanese, costretto al ricovero per le ferite causate dall'esplosione di vari colpi di arma da fuoco. L'uomo riferiva di aver subito una rapina a mano armata sull'Asse Mediano ma la ricostruzione dell'accaduto ha fatto emergere la non genuinità delle sue dichiarazioni e la riferibilità dell'episodio ad uno scontro a fuoco intercorso con un pregiudicato di Giugliano in Campania.
Nel corso delle indagini, è emerso che tra i due era insorta una controversia per un debito per una fornitura di droga, per risolvere la quale l'albanese si era recato, armato, presso l'abitazione dell'italiano, imparentato con esponenti di vertice di un clan camorristico e con numerosi precedenti penali.
Quest'ultimo, alla vista dell'albanese, avrebbe esploso nei suoi confronti vari colpi di arma da fuoco con l'intenzione di ucciderlo, 3 dei quali, andati a bersaglio, sfioravano organi vitali. Datosi alla fuga e dopo aver nascosto l'arma, l'albanese fu ricoverato con una prognosi di 30 giorni presso l'Ospedale di Giugliano in Campania, dove presentò la falsa denuncia per rapina, allo scopo di sviare le indagini sulle cessioni di crack e di cocaina che coinvolgevano entrambi i soggetti.
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