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L'inchiesta

Esplosione nella fabbrica di fuochi d'artificio, due misure cautelari

Le indagini sul gravissimo episodio avvenuto lo scorso 18 novembre in via Patacca a Ercolano dove persero la vita tre giovani

Esplosione nella fabbrica di fuochi d'artificio, due misure cautelari

Esplosione nella fabbrica di fuochi d'artificio abusiva: i Carabinieri eseguono altri due arresti a Napoli e a San Giuseppe Vesuviano. Stamattina i Carabinieri della Tenenza di Ercolano stanno eseguendo una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli nei confronti di due persone.

Gli indagati sono ritenuti iniziati di diversi reati relativi al gravissimo episodio avvenuto lo scorso 18 novembre in via Patacca a Ercolano dove persero la vita tre giovani dopo l'esplosione di una abitazione adibita abusivamente a fabbrica per la produzione di fuochi di artificio. 

LE INDAGINI

Dopo l'esplosione che costò la vita a 3 giovani nella fabbrica abusiva di fuochi d'artificio di Ercolano, furono sequestrati circa 350 chilogrammi di esplosivi. È quanto emerge dalle indagini condotte dai carabinieri della tenenza di Ercolano e coordinate dalla Procura di Napoli.

Insieme a Pasquale Punzo, il 38enne già detenuto dallo scorso novembre, è finito in carcere il 31enne Vincenzo D'Angelo, ritenuto il suo socio nella gestione della fabbrica abusiva allestita in quella abitazione: entrambi sono accusati di omicidio volontario con dolo eventuale.

Invece ai domiciliari è stato accompagnato l'imprenditore 64enne Raffaele Boccia, di San Giuseppe Vesuviano, lui implicato secondo l'accusa delle forniture di materiali. Nella deflagrazione morirono le due gemelle 26enni Aurora e Sara Esposito, e il 18enne Samuel Tafciu.

Secondo la ricostruzione, in quell'appartamento trasformato in fabbrica abusiva era in corso la realizzazione di esplosivi illegali, non convenzionali e non riconosciuti, e in particolare almeno tra i 5 e i 10 chilogrammi circa di cilindri muniti di tappo e miscela esplosiva "flash podwer", ordigni esplosivi realizzati anche mediante l'uso di cloratolperclorato di potassio ed alluminio (di cui sono stati sequestrati sul posto 300 chili contenuti in numerosi sacchi) e di sostanze polverulente (ulteriori 50 chili).

Le indagini dei carabinieri hanno portato ad individuare Boccia come fornitore dei materiali per la fabbricazione degli esplosivi. L'imprenditore di San Giuseppe Vesuviano avrebbe venduto e consegnato ad Ercolano sia il materiale pirico che di ulteriore materiale dello stesso tipo consegnato nelle settimane precedenti.

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