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Scampia
04 Aprile 2025 - 08:41
Nei riquadri gli imputati Salvatore Mari, Antonio Marrone, Enrico Bocchetti, Raffaele Maisto, Carlo Calzone e Antonio Pandolfi
NAPOLI. Fiumi di hashish e cocaina dalla Spagna alle piazze di spaccio della periferia nord di Napoli, dopo la reta di novembre scorso, entra nella fase clou il processo di primo grado che ha portato alla sbarra il nuovo ponte di comando del clan Amato-Pagano. Per ras, narcos e gregari della holding mafiosa degli Scissionisti ieri mattina il pm della Dda Visone ha invocato ben trentuno condannate, per un totale di oltre due secoli di carcere. A rischiare grosso saranno soprattutto i presunti capi della holding, per i quali il pubblico ministero ha invocato quasi venti anni.
Queste nel dettaglio le richieste di pena avanzate ieri dalla pubblica accusa: Luigi Ascione, 14 anni; Enrico Bocchetti, 18 anni; Carlo Calzone, 12 anni e 4 mesi; Emanuele Cicalese, 18 anni e 4 mesi; Massimo Dannier, 7 anni e 4 mesi; Salvatore D’Aria, 6 anni e 6 mesi; Gennaro Diano, 6 anni e 6 mesi; Luigi Diano, 12 anni e 4 mesi; Nicola Di Casola, 6 anni e 6 mesi; Pasquale Diglio, 12 anni; Massimo D’Onofrio, 16 anni; Maurizio Errichelli, 12 anni e 4 mesi; Francesco Fiengo, 18 anni e 4 mesi; Domenico Guerra, 18 anni; Raffaele Maisto, 14 anni; Vincenzo Mangiapili, 14 anni; Salvatore Mari, 18 anni e 4 mesi; Antonio Marrone, 16 anni; Raffaele Marrone, 16 anni; Antonio Pandolfi, 12 anni; Gaetano Pezzella, 6 anni e 6 mesi; Patrizio Pone, 6 anni e 6 mesi; Salvatore Ruocco, 8 anni; Mirko Russo, 8 anni; Salvatore Sansone, 16 anni; Vincenzo Sinacra, 8 anni; Domenico Stefanelli, 8 anni; Francesco Tessitore, 12 anni e 4 mesi; Giuliano Tessitore, 12 anni; Carlo Troncone, 14 anni; Arturo Vastarelli, 14 anni.
Il processo, che si sta celebrando con la formula del rito abbreviato, riprenderà a inizio estate con le discussioni del collegio difensivo, composto tra gli altri dagli avvocati Leopoldo Perone, Antonio Rizzo, Domenico Dello Iacono, Rocco Maria Spina, Luigi Poziello, Luigi Senese, Andrea Di Lorenzo, Maurizio Capozzi, Gandolfo Geraci, Antonio Sorbilli e Rosario Marsico. L’indagine condotta dai carabinieri a novembre scorso aveva portato all’esecuzione di 33 arresti, accusati, a seconda delle varie posizioni, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti composta da più di dieci persone, dalla disponibilità di armi e dall’aver favorito il clan Amato-Pagano, attivo ancora in parte a Scampia, a Melito e Mugnano e con base logistica a Gricignano d’Aversa, nel Casertano.
L’indagine ha permesso di svelare l’esistenza e l’operatività di due organizzazioni dedite al traffico di stupefacenti, non collegate funzionalmente tra loro, ma con il medesimo canale di approvvigionamento dello stupefacente, gestito in Spagna dal gruppo facente capo a Simone Bartiromo. L’inchiesta ha fatto anche emergere un’organizzazione centralizzata per l’assistenza legale in caso di arresti in flagranza e il riciclaggio di danaro con alcuni cinesi, che percepivano sulla somma una percentuale del 2,4 per cento come compenso per la prestazione offerta all’organizzazione.
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