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Malanapoli
04 Aprile 2025 - 08:44
NAPOLI. Un manuale per i pedofili, con tanto di istruzioni e suggerimenti per chi entrava nella piattaforma creata in Germania per lo sfruttamento sessuale online dei minorenni. Un servizio in più per gli utenti, tra i quali figuravano anche 15 italiani: quattro arrestati e undici denunciati a piede libero. Le indagini, svolte in tutt’Europa, sono state coordinate dalla IV sezione della Procura di Napoli (reati contro le fasce deboli della popolazione) e condotte dal personale della polizia postale.
L’esito positivo si è avuto anche in Campania, soprattutto nel Casertano, ma l’attività investigativa ha abbracciato il Napoletano e l’intera regione. Gli arresti sono scattati per detenzione di materiale pedopornografico, ingente in alcuni casi come dimostra il sequestro di numerosi wallet di criptovalute, nonché di dispositivi informatici che contenevano decine di migliaia di files illegali.
Tra gli indagati finiti in manette ci sono un 27enne disoccupato di Foggia, un 49enne informatico di Biella, un 22enne operaio di Caserta e un 37enne massaggiatore di Pesaro Urbino, incensurati e apparentemente insospettabili. Tra gli indagati a piede libero figurano alcuni impiegati e liberi professionisti, compreso un avvocato, tra i 22 e i 67 anni.
Con gli accertamenti è stata scoperta una pagina presente nel dark web denominata “Wikipedo” (ispirata nel nome a Wikipedia), dedicata al mondo della pedopornografia con tanto di “manuale di istruzioni per il pedofilo”. L’operazione “Stream”, condotta dagli investigatori della polizia del Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online in collaborazione con il Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Napoli (con il dirigente Gianluca Boiano), ha visto il coinvolgimento dei centri della Lombardia, Lazio, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Puglia, Veneto e Sardegna nell’esecuzione dei provvedimenti di perquisizione personale locale e informatica, estesi su tutto il territorio nazionale.
La cooperazione con il collaterale tedesco nell’ambito di una più ampia operazione coordinata da Europol e le complesse analisi delle blockchain hanno permesso di identificare coloro che hanno effettuato diversi pagamenti in criptovaluta per accedere alla piattaforma nel dark web “KidFlix” (ispirata nel nome a Netflix), creata nel 2021 da un cybercriminale e utilizzata per la riproduzione on demand di contenuti multimediali pedopornografici raggruppati per categorie.
Grazie al coordinamento di Europol, l’operazione ha potuto garantire un’efficace cooperazione e ha visto la partecipazione di oltre 35 Paesi tra cui Germania, Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Spagna, Canada con la chiusura della piattaforma e l’identificazione di 1.400 sospettati. Tra aprile 2022 e marzo 2025 ci sono stati 1,8 milioni di utenti nel mondo. Al momento del sequestro delle autorità tedesche, il server conteneva circa 72.000 video. In totale 91.000 unici sono stati caricati e condivisi per una durata complessiva di 6.288 ore.
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