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06 Aprile 2025 - 12:54
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi
NAPOLI. «Sulla vicenda dei dazi l’Europa deve scendere in campo». A dirlo il sindaco di Napoli, e presidente nazionale dell’Anci, Gaetano Manfredi, intervenendo ad Agenda Sud 2023, evento promosso dalla Fondazione Merita.
LA POSIZIONE DEL PRIMO CITTADINO DI NAPOLI. «La questione non è tanto la ricaduta economica dei dazi la il loro ritorno come strumento politico, di un colonialismo dell’economia. Non ci si può limitare solo a come rispondere ma occorre definire quale deve essere il modello da adottare in uno scenario che è cambiato e che inevitabilmente non sarà quello di prima» dice il numero uno di Palazzo San Giacomo che, poi, sottolinea anche che «i dazi rappresentano anche un’occasione per aprirci a nuovi mercati. E in tal senso il ruolo del Mezzogiorno è molto importante sia per l’Italia che per l’Europa. E non solo rispetto ai mercati attuali ma anche a quelli nuovi quali i Paesi del Golfo, il Medio Oriente e l’Africa».
IL MINISTRO PER GLI AFFARI EUROPEI. E nel corso dello stesso evento, il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, Tommaso Foti, è chiaro: «La sospensione del Patto di stabilità è una strada percorribile, ma dobbiamo chiedere anche altre cose, tra le quali uno stop di questa pratica degli aiuti di Stato perché è evidente che in questo momento, se ogni provvedimento deve passare sotto le grinfie degli aiuti di Stato, perdiamo tempo. Dobbiamo evitare una fibrillazione, mettere un timore eccessivo che poi produce dei disastri. Lagarde ci ha spiegato che l'effetto dei dazi americani sul Pil europeo può essere del meno 0,3 per cento e che una controreazione rischia di portare a una contrazione dello 0,5 per cento. Proviamo a intervenire dove possiamo farlo da subito».
IL PRESIDENTE DELL’UNIONE INDUSTRIALI DI NAPOLI. Il tutto mentre in convegno organizzato dall’Unione industriali di Napoli, il presidente Costanzo Jannotti Pecci spiega che «il piano Mattei è una grande occasione, perché è stato varato e sarà attuato nel momento in cui l’Europa ha deciso di dare al Mediterraneo la centralità che merita. Per l’Italia e per il Mezzogiorno, un rapporto con l’Africa può essere decisivo per individuare nuovi mercati e determinare quella collaborazione che può favorire lo sviluppo di attività economiche in quei territori che poi possono avere una ricaduta rispetto al nostro paese. Il Piano, tra l’altro, cade nel momento in cui c'è la questione dazi. Quindi, le due cose possono essere altrettante facce della stessa medaglia».
IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E IL SENATORE DI FDI. Dal canto proprio, il viceministro degli affari Esteri e della cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli, evidenzia che «Da un lato siamo parte integrante dell’Unione Europea e quindi lavoriamo insieme per una risposta intelligente e adeguata. Dall’altro, c’è una partnership storica con gli Stati Uniti. Da questo punto di vista, dobbiamo trovare una soluzione mediana. Penso che troveremo una giusta soluzione diplomatica ma che ora ci sia anche l’occasione per guardare verso nuovi mercati, tra cui l’Africa». E il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli, aggiunge: «Il governo Meloni sta investendo su un Mezzogiorno che sia finalmente interprete del suo ruolo strategico politico ed economico nel Mediterraneo, e in grado di restituire visione e speranza a territori troppo a lungo trascurati. In questa ottica, il Piano Mattei per l’Africa rappresenta sicuramente una grande sfida strategica nazionale, su cui il governo ha già operato un primo stanziamento per oltre 5 miliardi di euro».
L’ADVISOR DI CONFINDUSTRIA. Infine, Antonio Gozzi, special advisor autonomia strategica europea, Piano Mattei e competitività di Confindustria: «Occorre mantenere i nervi saldi e cercare di comprendere quali sono i reali obiettivi dell’amministrazione americana. E bisogna mantenere aperto uno spiraglio di dialogo per cercare di almeno di minimizzare gli effetti su alcuni settori che possono essere molto colpiti, dall’agroalimentare alla meccanica al sistema moda. In pratica tutte quelle nostre eccellenze che hanno un posto importante nel mercato americano».
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