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l'intervista
07 Aprile 2025 - 15:24
Rossella Solombrino
NAPOLI. Rossella Solombrino, 40 anni, è stata nominata segretaria nazionale del Movimento Equità Territoriale, il progetto politico fondato da Pino Aprile, scrittore e giornalista noto per il suo impegno nella difesa del Sud e nella denuncia delle disparità con il Nord Italia, nel corso del congresso svolto a Napoli lo scorso dicembre. “Il nostro movimento – ci tiene subito a specificare – è nato per combattere la disparità territoriale, e propone un’agenda politica incentrata sulla redistribuzione delle risorse, il rafforzamento delle autonomie locali e il rilancio delle economie delle aree meno sviluppate del Paese”
Quali sono gli obiettivi del movimento Equità Territoriale e come si differenzia dal panorama attuale?
“Il Movimento Equità Territoriale nasce con l'obiettivo eliminare la questione meridionale, la più grande e duratura disuguaglianza interna dei paesi occidentali ignorata o, peggio ancora, peggiorata da sempre da tutto il panorama politico nazionale. In nessun paese che possa definirsi tale sarebbe tollerata una condizione in cui una parte di esso, e per una parte intendo 100.000 persone all'anno sono costrette ad emigrare, dove lavora una sola persona su quattro mentre nell'altra parte abbiamo tassi di occupazione simili alla Svezia, dove si studiano tutti i trucchi legiferativi possibili affinché i più deboli vengano privati di diritti come, per esempio, con gli asili al sud dirottati al nord come sta avvenendo con i Pnrr. Il nostro obiettivo è finalmente tutelare e rappresentare nelle istituzioni 20 milioni di abitanti che fino ad ora sono stati solo il bacino di voti dei partiti nazionali ma dimenticati in termini di diritti e sviluppo. La causa di questa situazione purtroppo non è da attribuire ad un colore politico ma sono responsabili tutti i governi”.
Quali sono state le battaglie che avete portato avanti fino ad ora e che vi vedranno impegnati?
“Sono cinque anni che informiamo i cittadini su quanto giorno per giorno accade in Parlamento. Contro il popolo meridionale, già Pino Aprile, fondatore del Movimento equità territoriale, nel 2018 bloccava l'autonomia differenziata in Senato prima che anche i partiti che oggi si professano contro il Ddl Calderoli comprendessero cosa avrebbe significato. Ci siamo anche incatenati a Roma sempre contro l'autonomia differenziata e abbiamo denunciato chi ha approvato una riforma che continuava a ridurre la spesa pubblica al sud a favore del Nord. Abbiamo inoltre portato avanti una petizione firmata dai sindaci del sud e da migliaia di cittadini portata dinanzi al parlamento europeo dal precedente segretario del Movimento Equità Territoriale, una petizione che dimostrava quanto oggi si scopre essere la verità: anche con il Pnrr si sta assistendo ad uno dirottamento verso il Nord di fondi e investimenti destinati alle regioni e ai comuni del Sud. Il nostro è un impegno giornaliero perché purtroppo i tentativi di sottrarre i diritti ai meridionali sono all'ordine del giorno, un esempio attuale è ciò che sta accadendo ai Campi flegrei: uno stallo politico senza precedenti simbolo di come vengono gestite le calamità naturali se interessano latitudini differenti, è facile notare come il Nord viene riempito di solidarietà e fondi necessari a gestire le emergenze e il Sud viene privato del necessario”.
Perché il Sud è discriminato rispetto al Nord e in cosa i partiti nazionali hanno fallito?
“Il sud è discriminato nell’attribuzione di spesa pubblica e lo certifica la Ragioneria dello Stato, i conti pubblici territoriali, Svimez Eurispes e Banca d’Italia. Questo è il motivo per il quale nella sola Lombardia corrono più treni che in tutte le regioni meridionali, senza infrastrutture, strade, alta velocità, aeroporti, quindi senza sviluppo e lavoro Il Sud viene lasciato indietro. I partiti tradizionali da tempo non guardano più a quello che sia giusto fare, nell'interesse di tutti, ma guardano ai consensi immediati, guardano alle prossime elezioni non alle prossime generazioni. Si sono messi a rincorrere la Lega per arginarne l'ascesa elettorale al nord, ascesa fondata su un racconto falso e populista di un sud inefficiente e sprecone, riempito si soldi a discapito del nord produttivo. Un racconto tossico, populista e totalmente falso come dimostrano i dati ma che in tempi di crisi faceva comodo per parlare alla pancia degli italiani. Una situazione che è diventata drammatica per il Sud che si spopola sempre di più e che rischia di affossare tutto il paese se non ci sarà un’inversione di tendenza e massicci investimenti infrastrutturali”.
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