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IL DRAMMA

Omicidio-suicidio a Marano, ammazzato davanti ai bimbi

Dietro l’agguato la storia che la vittima aveva avuto con la sua compagna

Omicidio-suicidio a Marano, ammazzato davanti ai bimbi

I rilievi sulla prima scena del crimine; nei riquadri la vittima Milko Gargiulo e il killer suicida Andrea Izzo

NAPOLI. «E mo’ vattil a chiagner». L’amore non più corrisposto ha armato ieri mattina la mano di uno skipper napoletano, che ha inseguito in moto e ucciso l’uomo che aveva intrapreso una relazione con la sua compagna. Lo aveva minacciato due volte e non si rassegnava a perdere la donna, con la quale ancora conviveva da separato in casa insieme ai due figli avuti da lei: uno di 9 e l’altro di 6 anni.

Ma non solo: Andrea Izzo, 40enne dei Camaldoli, dopo aver assassinato il rivale 55enne Milko Gargiulo, si è sparato in una stradina cieca del quartiere d’origine, strada comunale Montelungo, vinto forse dal rimorso. L’agguato mortale invece è avvenuto in via Marano-Pianura all’altezza della scuola paritaria “Papa Luciani” (per l’infanzia ed elementare) davanti a molti testimoni inorriditi: automobilisti in transito, mamme che accompagnavano i bambini, occhi innocenti che hanno visto il male nella forma peggiore. La voce si è sparsa subito tra le chat di gruppo e alcuni genitori non hanno portato i figli a lezione.

Erano le 8 circa. Andrea Izzo, incensurato come l’altra vittima dell’assurda tragedia, aveva puntato da tempo Milko Gargiulo, broker finanziario che abitava a Marano, anch’egli padre di due figlie maggiorenni, tra le quali una modella. Il 55enne, palestrato e appassionato di cinema con un passato da funzionario di banca, non aveva preso sottogamba le minacce ricevute denunciando alla polizia Andrea Izzo, che gli chiedeva di lasciar perdere la propria donna, imprenditrice nel settore della ristorazione.

Ma la coppia era in crisi e lo stesso 40enne skipper ultimamente avrebbe pensato di trasferirsi. Ce l’aveva molto anche con lei, al punto da inviarle un whatsapp dopo aver compiuto l’omicidio, un minuto prima di suicidarsi: “e mò vattil a chiagner”. Izzo ha compiuto un primo agguato, in via Camillo Guerra all’altezza del casale “La decina”, 5 minuti prima delle 8. Con uno scooter “T-Max” si è affiancato dopo un’inversione di marcia repentina alla Bmw bianca guidata da Mirko Gargiulo, che si è reso conto del pericolo e ha tamponato il mezzo mentre la pistola impugnata dall’assassino si inceppava.

Il 55enne si è allontanato, ma all’altezza del civico 181 di via Marano-Pianura lo skipper lo ha raggiunto e gli ha esploso contro 7 proiettili da distanza ravvicinata uccidendolo all’istante mentre i bambini entravano a scuola. Tutto in pochi, terribili, secondi. Izzo, che ha agito a volto scoperto per farsi vedere bene dalla vittima, ha dato gas fino alla strada comunale Montelungo. Si è fermato, si è puntato la pistola alla testa e si è sparato.

Sull’arma sono in corso accertamenti per le impronte, ma i carabinieri (compagnie Vomero e Marano e Nucleo investigativo di Castello di Cisterna) non hanno dubbi sul suicidio. L’uomo aveva il porto d’armi, che presumibilmente gli sarebbe stato revocato a breve per le denunce a carico. I testimoni ascoltati hanno permesso di ricostruire la vicenda con precisione, compreso il movente passionale.

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