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Il caso

Edicole dismesse, 45mila euro per rimuoverle

Il procedimento affidato ad una ditta specializzata per eliminare il pericolo, poi il Comune si occuperà di recuperare le spese

Edicole dismesse, 45mila euro per rimuoverle

NAPOLI. Rimuovere le edicole abbandonate e pericolose della città. Questo l’intento del Comune di Napoli e della giunta Manfredi che il 25 marzo scorso ha deliberato di prelevare 45mila euro dal fondo di riserva appunto a tale scopo. Fondi che serviranno ad affidare il servizio ad una ditta specializzata.

Sono infatti sempre più frequenti le segnalazioni, da parte dei cittadini e delle Istituzioni, in merito alla presenza di “chioschi/edicole su suolo pubblico” risultanti in disuso ormai da diverso tempo. Le strutture versano in uno stato di totale degrado ed abbandono, tali da pregiudicare la pubblica e privata incolumità.

Nella delibera si citano alcuni casi, resi noti nei mesi scorsi, anche se pare che il numero sia destinato ad aumentare, stando ad alcuni dati diffusi su internet, che registrerebbero la crescente crisi del settore editoriale con il conseguente il calo delle vendite dei giornali e la dismissione di chioschi ed edicole.

Tra quelle note c’è un’edicola pericolante in via Pigna 76, segnalata dal Servizio Protezione civile e altre due su indicazione di Clementina Cozzolino presidente della municipalità 5 Vomero-Arenella, in via Bernardo Cavallino altezza civico 94 e in via Belvedere al civico 22, secondo cui sarebbero di intralcio al transito pedonale con un “conseguente pericolo”. Inoltre è stato segnalato il completo stato di abbandono del “chiosco edicola” in via Piave altezza civico 224.

A queste si aggiungono alcune segnalazioni di cittadini preoccupati. Un’edicola in via Giulio Cesare nei pressi di via Campegna nella Decima municipalità, e un’altra in via Fracanzano. E ancora un’altra in via Michelangelo Schipa al civico 9 che sarebbe a rischio, e un’altra pericolante su via Crispi angolo Arco Mirelli, nonché la segnalazione di un chiosco in via Foria che sarebbe prossimo al crollo.

A questo punto, oltre alla tristezza per le edicole chiuse, nasce spontanea una domanda: a chi spetta rimuovere i manufatti abbandonati? A rispondere è la presidente Cozzolino che in un post su fb chiarisce: «A seguito di una riunione al Comune, si è concordato che il Servizio Coordinamento e Gestione tecnica del Patrimonio si occuperà della procedura di rimozione dei manufatti abbandonati. Se ne ricorreranno le condizioni, il Servizio Antiabusivismo gestirà successivamente l’iter per il recupero delle spese sostenute dall’ente. In tal caso si agirà in danno del concessionario inadempiente».

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