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I funerali
09 Aprile 2025 - 16:57
Roberto De Simone
È arrivato nel Duomo di Napoli il feretro del maestro Roberto De Simone, scomparso domenica sera nella sua casa in via Foria a Napoli. Ad accompagnare l'ingresso in Cattedrale una corona del Comune di Napoli. I funerali saranno officiati dall'arcivescovo di Napoli, cardinale Domenico Battaglia. Alle esequie, oltre alle cariche istituzionali cittadine e regionali, molti cittadini ed anche esponenti del mondo della cultura e della musica napoletana, tra cui Peppe Barra ed Enzo Gragnaniello. Presente anche la moglie del maestro Riccardo Muti.
"Napoli non è stata solo il luogo della sua nascita, ma il grembo culturale da cui ha attinto per parlare al mondo attraverso la sua arte. Come un archeologo dell'anima popolare, Roberto ha scavato nelle viscere della città, riportando alla luce suoni, canti, rituali dimenticati e ha dato dignità e nuova vita alla tradizione orale, trasformando il folclore in un affresco teatrale prezioso e unico". Così l'arcivescovo di Napoli, cardinale Domenico Battaglia, in un passaggio dell'omelia per i funerali del maestro Roberto De Simone, che si svolgono nel Duomo. Battaglia ha ricordato come De Simone abbia "smontato e ricomposto la musica napoletana, l'ha studiata con rigore, l'ha contaminata con nuove forme espressive, l'ha elevata a patrimonio universale. Grazie a lui, la città ha riscoperto la sua anima sonora più autentica, quella che risuona nei vicoli, nelle feste popolari, nelle processioni, nei lamenti e nelle tammurriate". Il cardinale, parlando dell'opera del maestro De Simone, ha evidenziato che "se c'è un tratto distintivo nella sua arte è proprio questa ironia profonda e mai superficiale, questa capacità di svelare le contraddizioni della nostra società senza perdere la leggerezza, senza rinunciare alla bellezza. La sua opera è stata uno specchio in cui Napoli si è potuta guardare - ha proseguito - nei suoi splendori e nei suoi eccessi, nelle sue grandezze e nelle sue miserie. Con la musica, con il teatro, con la ricerca storica, ha tolto il velo all'ovvietà, ha smascherato le ipocrisie, ha dato voce a chi non ne aveva, ha fatto pensare, ha reso vigili, ha svelato la realtà". Nel concludere l'omelia, Battaglia ha detto: "Oggi ti salutiamo, è vero ma non ti lasceremo andare nell'oblio del passato perché abbiamo ancora bisogno della tua arte, del tuo sguardo così acuto, così capace di scardinare le apparenze, facendoci sorridere e piangere insieme, trasformando una risata in preghiera e una preghiera in amore concreto verso i piccoli e i semplici. Dal cielo, continua a spronarci, a ispirarci con la tua arte e il tuo genio, aiutaci a sognare una Napoli libera, viva, che non si piega agli stereotipi comodi, ma li sfida con fierezza e intelligenza". Infine un augurio: "Ogni figlio di questa nostra terra partenopea sappia imparare dalla tua eredità, impegnandosi per trasformarla, qualsiasi sia il suo ruolo e il talento che il Signore gli ha dato, in una città che abbraccia la sua storia senza esserne prigioniera, che conosce la forza del ricordo ma anche il coraggio del cambiamento, della rinascita".
"Credo che il primo sforzo da fare sia, oltre che del ricordo, quello della valorizzazione del patrimonio culturale del maestro. È un'eredità straordinaria che ha fatto conoscere una parte della storia culturale della città che prima era ignota ai napoletani e a tutto il mondo". Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, arrivando al Duomo per partecipare ai funerali del maestro Roberto De Simone, rispondendo a una domanda sulle possibili iniziative da mettere in campo per onorare la memoria di De Simone".
"Credo che abbiamo un debito nei confronti del maestro De Simone e cercheremo nel modo migliore di poterlo onorare. Sicuramente il maestro Muti ricorda momenti della città nei quali credo, e su questo sono d'accordo con lui, De Simone non ha avuto quel riconoscimento e quel seguito che avrebbe meritato", ha aggiunto Manfredi, commentando le parole del maestro Riccardo Muti a seguito della scomparsa del maestro Roberto De Simone. Manfredi ha tuttavia affermato: "Intorno a De Simone devo dire che la città nel suo amore e nella considerazione del suo valore straordinario credo che non lo abbia abbandonato".
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