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La testimonianza

«Caivano, dopo l'esplosione è scoppiato il panico: ho temuto il peggio»

«L’inferno a due passi da noi», la testimonianza di Raffaella che lavora nel capannone vicino a quello dell’incendio alla Chimpex

«Caivano, dopo l'esplosione è scoppiato il panico: ho tenuto il peggio»

CAIVANO. È bastato un boato. Poi il cielo si è tinto di nero. Una nube densa, visibile a chilometri di distanza, ha avvolto l’area industriale di Caivano dopo l’esplosione nello stabilimento della Chimpex, multinazionale specializzata nella produzione di solventi chimici. Nessun ferito tra i circa settanta lavoratori presenti nello stabilimento, tutti miracolosamente in salvo. Ma l’allarme ambientale è altissimo: sette silos contenenti solventi altamente infiammabili sono andati a fuoco, sprigionando sostanze potenzialmente tossiche nell’aria.

Le autorità parlano di possibile presenza di diossina, mentre i sindaci di diversi comuni del Napoli Nord hanno ordinato, in via precauzionale, la chiusura immediata di tutte le scuole.

Tra le tante voci di chi ha vissuto quei momenti di terrore, emerge quella di Raffaella, impiegata in un capannone adiacente alla Chimpex, che ha raccontato così quanto accaduto:

“È stato davvero bruttissimo, sono stati attimi di panico. Solo a pensarci mi viene la pelle d’oca. Ero in ufficio, nel capannone a fianco, e improvvisamente abbiamo sentito un’esplosione. Subito dopo, una nube nera. Tutti urlavano, si è scatenato il panico. Sono riuscita a prendere al volo la borsa e il cellulare, e sono scappata via, lasciando persino il computer acceso. Non c’era tempo di ragionare. Nel parcheggio ho visto l’inferno: non si vedeva nulla, era tutto pieno di fumo. Non capivamo cosa fare. Grazie ai miei colleghi e ai titolari sono riuscita a uscire fuori da quella bolgia infernale. Sono stati attimi di paura. Sono contenta che non ci siano stati feriti, anche se è un immenso disastro ambientale in una zona che è già stata troppe volte martoriata.”

Le autorità sanitarie e ambientali sono al lavoro per analizzare l’aria e valutare l’eventuale presenza di sostanze tossiche. Intanto, cresce l’ansia tra i cittadini, che chiedono chiarezza e tutela della salute pubblica in una terra già gravemente compromessa da anni di sversamenti e roghi illegali.

Mentre le indagini sono in corso per stabilire le cause dell’incendio, una cosa è certa: a Caivano, ieri, si è sfiorata la tragedia

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