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L'inchiesta

Blitz anticamorra, indagini dopo l'omicidio del baby boss

L'agguato mortale nell’ambito dello scontro tra il clan Marsicano/Esposito e un nuovo gruppo che faceva capo alla famiglia Carillo

Blitz anticamorra, indagini dopo l'omicidio del baby boss

NAPOLI. Questa mattina a Napoli, nei quartieri Pianura e Fuorigrotta, la Polizia di Stato ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di undici soggetti, gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione di stampo mafioso, omicidio ed estorsione aggravati dal metodo mafioso e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e porto abusivi di armi da fuoco.

Le indagini della Squadra Mobile di Napoli, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, prendono avvio dall’omicidio di Antonio Gaetano, esponente del clan Marsicano/Esposito di Pianura, ucciso a colpi d’arma da fuoco in un agguato di matrice camorristica, nel marzo 2023, sul lungomare di Napoli.

L’uomo si trovava in compagnia di due amici all’interno di un’autovettura in sosta nella zona della movida partenopea quando un soggetto, appiedato e a volto scoperto, si avvicinò all’auto ed esplose al suo indirizzo sei colpi d’arma da fuoco, ferendolo gravemente. La vittima morì in ospedale dodici giorni dopo.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile nell’immediatezza, hanno consentito sia di documentare il contesto nel quale era maturato l’omicidio, sia di individuarne il presunto autore materiale

Nello specifico, l’agguato si inquadrava nell’ambito dello scontro, in atto all’epoca dei fatti, tra il clan Marsicano/Esposito e una nuova formazione criminale che faceva capo alla famiglia Carillo, per il controllo del traffico di stupefacenti e delle estorsioni nel quartiere di Pianura.

Le indagini hanno, infatti, documentato come il presunto omicida militasse proprio tra le fila del gruppo criminale che si contrapponeva al clan Marsicano/Esposito.

Stesso gruppo criminale, quello dei Carillo, che gestiva all’epoca una fiorente attività di traffico e vendita al dettaglio di sostanze stupefacenti, attraverso il controllo delle numerose piazze di spaccio operanti sul territorio di Pianura.

Al riguardo, tali attività di spaccio furono anche video-documentate da un noto programma televisivo attraverso filmati - acquisiti dagli inquirenti agli atti del procedimento - che riprendevano le fasi della cessione della droga e ritraevano chiaramente alcuni degli indagati mentre erano intenti nel confezionamento e nella distribuzione dello stupefacente.

Ulteriori approfondimenti investigativi sui sodalizi camorristici in contrasto tra loro, hanno consentito di documentare come uno dei principali esponenti del clan Marsicano/Esposito, all’epoca detenuto, utilizzasse illecitamente in carcere un telefono cellulare, attraverso il quale era in grado di impartire disposizioni ai suoi accoliti affinché ponessero in essere estorsioni nei confronti dei gestori delle piazze di spaccio di Pianura e realizzassero azioni di fuoco.

Nel corso delle attività è stata rinvenuta e sequestrata la pistola utilizzata per l’omicidio di Antonio Gaetano oltre a varie altre armi da fuoco – corte e lunghe – con relativo munizionamento, ad alcune dosi di marijuana, hashish e cocaina e a denaro contante ritenuto provento dell’attività di spaccio.

Secondo la Squadra Mobile e la Procura di Napoli è Emanuele Bruno, 23 anni, il giovane che nel marzo 2023 ha ferito a morte Antonio Gaetano, ventenne ed esponente di spicco del clan Marsicano-Esposito. Questo omicidio gli viene contestato in concorso con persone al momento non identificate. Bruno, come anche l'altro baby boss 27enne Emanuele Marsicano, figura tra gli undici destinatari delle misure cautelari emesse dal gip di Napoli su richiesta della Dda partenopea: il clan Marsicano-Esposito-Calone e il nuovo gruppo criminale facente capo alla famiglia malativosa dei Carillo. Per un dodicesimo indagato, come gli altri anche lui destinatario di un arresto in carcere, si sta attendendo l'esito di un mandato di arresto europeo in quanto è attualmente detenuto in Francia.

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