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la sentenza
17 Aprile 2025 - 14:08
NAPOLI. Fu ucciso di un agguato di camorra nel luglio 2022, l'operaio Antimo Imperatore, assassinato a colpi di pistola mentre a casa di Carlo Esposito, reale obiettivo dei killer, stava montando una zanzariera. Oggi la Corte di Assise di Appello di Napoli (quarta sezione, presidente Loredana Acierno) ha condannato a 19 anni di reclusione per quel duplice omicidio, Antonio Pipolo, 39enne ritenuto legato al clan De Micco in primo grado condannato a 26 anni, nel 2024. In quell' occasione dalla Corte di Assise di Napoli, non venne riconosciuta l'aggravante mafiosa e neppure le attenuanti previste per i collaboratori di giustizia.
Al processo tra le parti civili l'avvocato Alessandro Motta, legale della famiglia Imperatore, l'avvocato Gianmario Siani per la fondazione Polis e l'avvocato Marco Buzzo per il Comune di Napoli. Il sicario sparò prima a Imperatore e poi a Esposito ritenuto legato al clan De Martino. "Giustizia è fatta, - ha detto Motta - finalmente possiamo dire che Antimo Imperatore è una vittima innocente della camorra. I familiari della vittima hanno espresso massima soddisfazione: nessuno restituirà Antimo al loro affetto ma almeno potranno vantarsi che quest' uomo è morto innocentemente facendo il proprio lavoro per amore della sua famiglia e che una mano camorristica assassina lo ha strappato al loro affetto". Dello stesso tenore le dichiarazioni rese dall' avvocato Gianmario Siani e Concetta Chiricone (legale di una figlia della vittima): "Abbiamo sempre sostenuto che Antimo era una vittima innocente della criminalità".
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