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Notti fracassone

Vico Quercia e via Cisterna dell’Olio, il Tar fa un passo indietro sulla movida

Annullata ordinanza che imponeva al Comune di vigilare sul “diritto alla salute”

Vico Quercia e via Cisterna dell’Olio, il Tar fa un passo indietro sulla movida

NAPOLI. È stato come un fulmine a ciel sereno, quando ormai si pensava che fosse stato messo in primo piano il senso di vivibilità. Invece il Comitato Vivibilità Cittadina esprimendo piena solidarietà alle 70 famiglie residenti in vico Quercia e via Cisterna dell’Olio che hanno ricevuto una decisione sorprendente dal Tribunale di Napoli in sede di impugnazione, ha messo in luce il ribaltamento di questa situazione.

La nuova pronuncia infatti annulla l’Ordinanza del 28 gennaio scorso, con cui lo stesso Tribunale aveva riconosciuto il diritto alla salute e all’abitazione dei ricorrenti, ordinando un intervento urgente per tutelare tali diritti costituzionali nei confronti di bar e locali che per buona parte della notte avevano musica ad alto volume e comunque impedivano il corretto riposo.

«Con questa nuova decisione, la IV Sezione Civile smentisce oltre dieci anni di giurisprudenza sulla materia della medesima sezione del Tribunale di Napoli, affermando che l’esposizione a immissioni acustiche intollerabili — pur accertata e superiore ai limiti di legge — non è sufficiente a dimostrare un danno grave alla salute» hanno detto gli attivisti del comitato.

Le condizioni di vita in Vico Quercia sono note: il rumore è continuo, insopportabile per chi abita in quell’area e rende le abitazioni praticamente inabitabili, causando effetti concreti e visibili sulla salute degli abitanti. Lo confermano non solo le precedenti sentenze italiane, ma anche l’Oms e l’Agenzia Europea per l’Ambiente.

«È ancor più grave che, pochi mesi fa (20 gennaio 2025), la X Sezione Civile dello stesso Tribunale di Napoli, a fronte dello stesso materiale istruttorio, abbia invece riconosciuto la violazione del diritto alla salute per i residenti di piazza Bellini è inaccettabile da diversità di trattamento» hanno sottolineato.

Numerose pronunce di Tribunali e Corti di Appello del Nord Italia, in contesti con minori criticità ambientali rispetto a Napoli, hanno invece sempre ribadito e ribadiscono l’urgenza di intervenire per fermare le lesioni al diritto alla salute derivanti da rumori notturni molesti. Lo stesso vale per la giurisprudenza della Cassazione, sia civile che penale che ormai è costante.

«Ci rammarica constatare che la IV sezione del Tribunale di Napoli si sia discostato da una linea giuridica consolidata, arrecando un grave danno ai cittadini che di fatto vengono abbandonati a loro stessi. Una posizione tanto più sorprendente considerando che lo stesso Comune di Napoli non aveva impugnato il provvedimento originario, riconoscendone la fondatezza. Il Comitato Vivibilità Cittadina continuerà a sostenere con forza ogni azione, in ogni sede, affinché nessun passo indietro venga compiuto nella tutela dei diritti fondamentali».

«In verità anche dopo la sentenza del Tar che imponeva al Comune di provvedere al decoro e alla vivibilità - ha detto Vanda de Lucia del comitato Per Posillipo -le cose non sono cambiate tanto ma così si torna agli albori del problema con gravissimi attacchi alla vivibilità dei cittadini. Non so quanto si potrà andare avanto così con musica e urla tutta la notte e sporcizia ad ogni angolo di quelle zone che vengono prese d’assalto dal popolo della notte».

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