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l'INCIDENTE

Funivia Faito, in stazione ancora cartelli su partenze: caos tra turisti stranieri

La chiusura dell'impianto sta creando confusione e disorientamento tra coloro che non sanno della tragedia

Funivia Faito, in stazione ancora cartelli su partenze: caos tra turisti stranieri

La chiusura della Funivia del Monte Faito sta creando confusione e disorientamento tra i numerosi turisti stranieri che non sanno della tragedia di ieri presso la stazione di partenza del servizio. Nonostante la sospensione ufficiale delle operazioni, i cartelli indicanti orari di partenza e orari di inizio e fine del servizio continuano a essere esposti, generando un vero e proprio caos tra i visitatori.

Da ieri, infatti, la funivia è stata sequestrata dalle autorità competenti, e il servizio è stato ufficialmente interdetto. Tuttavia, la segnaletica sulla stazione di partenza, scritta anche in inglese come “cable car,” non è stata rimossa, lasciando i turisti confusi e spesso ignari della situazione. Molti di loro si fermano a leggere le indicazioni, sperando di trovare informazioni aggiornate, ma si trovano davanti a cartelli ormai non più validi.

Arrivano da Paesi come Olanda, Danimarca e Regno Unito, oltre che da Napoli e dall’aeroporto di Capodichino, e si aspettano di poter salire sulla funivia come di consueto. Purtroppo, al di fuori del personale di biglietteria incaricato dei treni della Circumvesuviana, nessuno si presenta per fornire spiegazioni o aggiornamenti ufficiali.

Impianto tra i più panoramici della regione

Costruita nel 1952, la funivia del Faito è un simbolo di Castellammare di Stabia e della provincia di Napoli. La sua funzione principale è collegare il centro urbano con la vetta del monte Faito, a circa 1.100 metri di altezza, offrendo un’esperienza unica: un percorso di circa 3 chilometri che si percorre in circa 8 minuti, a una velocità media di 7,5 metri al secondo. Durante il tragitto, le due cabine – che possono trasportare fino a 35 persone ciascuna – attraversano tre cavalletti che segnano i cambi di pendenza, regalando agli utenti uno dei panorami più mozzafiato sul Golfo di Napoli e sui Monti Lattari.

Interventi di ristrutturazione

L’impianto, dotato di sistemi di sicurezza all’avanguardia, tra cui collegamenti telefonici tra cabine e stazioni, anemometri per il rilevamento del vento e circuiti televisivi a circuito chiuso, è stato oggetto di importanti interventi di ristrutturazione. L’ultima grande opera risale al 2016, quando, dopo quattro anni di chiusura per mancanza di fondi, l’impianto fu riaperto grazie a un investimento di circa 2 milioni di euro. Da allora, le cabine, cambiate di livrea nel 2019 in verde e azzurro, sono diventate un simbolo di modernizzazione e attenzione alla sicurezza, anche se l’incidente di oggi mette in discussione questa percezione.

L’incidente e le sue implicazioni

La tragedia si è verificata quando il cavo di trazione ha ceduto, causando il crollo delle cabine e la tragica perdita di vite umane. Le autorità stanno indagando sulle cause, ma l’evento ha immediatamente riacceso il dibattito sulla sicurezza degli impianti di risalita, soprattutto quelli storici che operano da decenni senza interruzioni. La funivia, che normalmente funziona da aprile a settembre con corse ogni 25 minuti e un servizio attivo dalle 9 alle 16,25, rappresenta un’attrazione turistica imprescindibile, ma ora si trova al centro di una crisi che potrebbe portare a revisioni e controlli più severi.

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