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La tragedia

Funivia del Faito, lo zio di Janan: «Non ci sono parole per questo dolore»

Arrivato in Italia, si è recato prima all'obitorio di Castellammare di Stabia e successivamente al commissariato di polizia

Funivia del Faito, i familiari delle vittime: individuare le responsabilità

Loei Arafat con l'avvocato Hilarry Sedu

«Auspico che vengano individuate le responsabilità. Non ci sono parole per questo dolore, ringrazio le Autorità italiane». È arrivato ieri sera in Italia Loei Arafat, lo zio della giovane farmacista arabo-israeliana Janan Suliman morta nell'incidente della funivia del Faito e del fratello Thabet, rimasto gravemente ferito e tuttora ricoverato in gravi condizioni all'ospedale del Mare di Napoli, entrambi coinvolti nel tragico incidente della funivia del Monte Faito.

Accompagnato dall'avvocato Hilarry Sedu, lo zio dei due giovani si è recato prima all'obitorio di Castellammare di Stabia e successivamente al commissariato di polizia. Loei Arafat ha spiegato di aver sentito i nipoti una settimana fa e che «i loro genitori non sono venuti in Italia perché sono rimasti accanto agli altri figli».

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