Tutte le novità
Addio a bergoglio
22 Aprile 2025 - 07:50
Papa Francesco a Scampia nel 2015
NAPOLI. Era il 21 marzo del 2015 quando a Scampia risuonò forte il monito di Papa Francesco: «La corruzione “spuzza”, e un cristiano che la fa entrare dentro di sé “spuzza”. Perciò bisogna pulire la propria anima e la società perché non ci sia la corruzione». Fu l’inizio di una lunga giornata per il Pontefice a Napoli. «Le istituzioni cittadine devono impegnarsi di più. La buona politica è la più alta espressione della carità. La vita a Napoli non è mai stata facile, ma non è mai stata triste» tuonò il Santo Padre.
Che poi, a piazza del Plebiscito, rinnovò il proprio invito alla città a ribellarsi alla camorra: «Cari napoletani , dovete fare largo alla speranza ed evitare che ve la rubino. Non dovete cedere alle lusinghe di guadagni facili o di redditi di provenienza poco chiara. Per questo motivo reagite con fermezza contro quelle organizzazioni che sfruttano e corrompono i giovani, i poveri e i deboli con il cinico commercio della droga e con altri crimini. Non fatevi strappare via la speranza».
Frasi che arrivarono dritte al cuore del fedeli. Un altro momento di emozione ci fu quando il Papa, che si era recato al carcere di Poggioreale per un incontro e il pranzo con 120 detenuti, entrò nel Duomo e il sangue di San Gennaro si sciolse: non accadeva da più di 150 anni che il prodigio si compisse nelle mani di un Pontefice.
Non era successo né nelle precedenti tre visite di Giovanni Paolo II, né in quella di Benedetto XVI del 2007. Una volta giunto sull’altare maggiore, il Santo Padre era stato circondato dalle suore di clausura. Poi la tappa finale sul Lungomare, nonostante il peso di una giornata che sembrava non finire mai.
Papa Francesco non aveva potuto fare a meno di concedersi a una rotonda Diaz stracolma di gente, con un sole splendente come non mai lo spettacolo mozzafiato del Golfo alle spalle del palco. In 100mila accorsero in via Caracciolo per stringersi attorno al pontefice. Un momento storico, forse irripetibile con un commovente incontro con i giovani.
L’INCONTRO ALLA FACOLTÀ TEOLOGICA PONTIFICIA. Il Papa sarebbe poi tornato a Napoli il 21 giugno del 2019, alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale di via Petrarca, e davanti a una platea di esponenti delle istituzioni religiose e politiche, del mondo dell’Università campana e di tanti studenti dell’Ateneo religioso, aveva esortato i popoli mediterranei a rifuggire qualsiasi tentazione «di riconquista e chiusura identitaria».
LE PRECEDENTI VISITE IN CAMPANIA. Il Papa era già stato in Campania altre due volte: il 26 e 28 luglio del 2014 a Caserta per una visita pastorale e poi un incontro privato con Giovanni Traettino, pastore evangelico suo amico dall’epoca in cui Bergoglio rivestiva la carica di arcivescovo di Buenos Aires. A marzo del 2018, precisamente il 17, il Pontefice si recò a Pietrelcina in occasione del 50esimo anniversario della morte di San Pio per onorare il frate.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo