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Addio a bergoglio
22 Aprile 2025 - 07:50
Papa Francesco e Maradona
NAPOLI. Argentino e tifoso del San Lorenzo. Argentino e amico di Diego Armando Maradona. Nonostante il pibe de oro fosse sostenitore del Boca, tra lui e Jorge Mario Bergoglio c’è sempre stato un buon rapporto. La prima volta che si incontrarono fu il 1 settembre del 2014. Non finì tutto velocemente in Vaticano. Anzi.
Il Papa si trattenne molto con l’ex giocatore del Napoli. Nell’Aula Nervi non c’era solo il campione sudamericano ma altri ex calciatori tra cui Javier Zanetti (promotore della Partita Interreligiosa della Pace), Alessandro Del Piero, Gianluigi Buffon, Andrea Pirlo, Andrij Shevchenko, Paolo Maldini, Iván Cordoba, Radja Nainggolan, Carlos Valderrama. Papa Bergoglio diede la mano a tutti ma con Maradona ci fu una lunga chiacchierata con un abbraccio finale.
Diego, come al solito, non fu banale: «Papa Francesco è molto più di Maradona. È lui il vero fuoriclasse», disse ai giornalisti. «Mi ero allontanato dalla Chiesa perché pensavo non facesse abbastanza per i bisognosi, ma con Francesco è diverso. Cosa mi ha detto? Che mi stava aspettando».
Il pibe poi regalò una camiseta dell’Argentina con la dedica: “A papa Francesco con tutto il mio affetto e molta pace per tutto il mondo”; sulle spalle della maglia dell'”albiceleste”, il numero 10 e la scritta “Francisco”. Dopo l’udienza nell'Aula Nervi il Pontefice e il campione argentino si incontrarono di nuovo, da soli per un colloquio privato, nel salottino della residenza di Santa Marta. Al termine dell’incontro, Maradona presentò al Papa un gruppo di argentini che lo accompagnava. E Francesco firmò alcune magliette sportive, donando ciascuno dei presenti un rosario.
Il Papa e l'ex "Pibe de oro" si salutarono con un nuovo, caloroso abbraccio.

Un grande amico del Papa era Josè Alberti. L’argentino trapiantato a Napoli (scomparso il 26 luglio dell’anno scorso) conobbe Bergoglio quando giocava nelle giovanili del San Lorenzo de Almagro. Pochi giorni prima del 25 dicembre del 2019, grazie ad una iniziativa del nostro giornale Roma, Alberti riuscì ad abbracciare il Pontefice.
Fu molto emozionante, rimasero a lungo insieme e furono tanti i ricordi. Attraverso un post pubblicato su X, c’è stato il cordoglio di Aurelio De Laurentiis: «Con Francesco se ne va un uomo che mancherà a tutti, non solo ai cattolici. Francesco ha saputo trasmettere il senso della bontà, della solidarietà, dell’inclusione a prescindere. Un uomo che sapeva ascoltare prima di parlare. Un uomo che, come magistralmente raccontato dal film di Fernando Meirelles “I due Papi", era diventato Pontefice da una vita precedente, non esente da difficoltà. Un uomo che aveva il coraggio di affrontare qualunque argomento, anche scottante, all’insegna del dialogo. Il suo ultimo messaggio, nella benedizione Urbi et Orbi, sembra un appello che giunge dall’alto: “Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo”.
Sono le sue ultime parole pubbliche. E senza risparmiarsi, pur avendo solo un filo di energia da spendere, è sceso tra la folla. Ho avuto la fortuna di incontrare Papa Francesco più volte. In ogni occasione mi ha trasmesso questa straordinaria umanità. Sapeva scherzare nello stesso modo in cui sapeva cosa andava detto. Senza mai sbagliare il messaggio. Francesco è stato un uomo, prima che un Pontefice, dal quale tutti dobbiamo imparare e prendere qualcosa. Ci mancherà molto, con la speranza che la comunità internazionale sappia far tesoro dei messaggi universali che, con fermezza, il Santo Padre ha diffuso al mondo».
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