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L'indagine
29 Aprile 2025 - 09:24
NAPOLI. Ci sarebbe un litigio tra due gruppi di giovanissimi, tra i quali anche dei minorenni, dietro la sparatoria dell’altra notte in via Nardones: uno con base alla Torretta e l’altro ai Quartieri Spagnoli. I contrasti sarebbero sorti un mese fa e sarebbero sfociati nell’agguato fallito di sabato.
Quattro colpi di pistola secondo alcuni testimoni, ma un solo bossolo calibro 7,65 trovato per terra: da ciò sono partite le indagini dei carabinieri, che stanno cercando la svolta attraverso immagini della videosorveglianza di zona e le voci provenienti dal territorio, un metodo antico e a volte ancora validissimo.
Partiamo dalla cronaca e dal testimone che, non conformandosi al fatalismo o peggio ancora all’indifferenza, ha fornito il primo imput alle indagini. Lo studente transitava a piedi per via Nardones diretto a casa e ha capito in un attimo di essere stato miracolato.
«Ho sentito uno scoppio che non era da petardo e una frazione di secondo dopo ho avuto la consapevolezza che qualcosa mi avesse fiorato», ha raccontato ai carabinieri della Stazione Quartieri Spagnoli. Quel “qualcosa” era un proiettile, il cui bossolo calibro 7,65 è stato trovato e sequestrato nel corso del sopralluogo dei militari del Reparto investigazioni scientifiche. Gli investigatori dell’Arma si sono messi in azione immediatamente sia acquisendo e vagliando le immagini delle telecamere fisse della zone che raccogliendo voci dal territorio.
Così sarebbe emersa l’ipotesi dell’agguato fallito in alternativa a quella della “stesa”, cui si era pensato nelle primissime fasi delle indagini. In ogni caso è un chiaro segnale di fibrillazione in ambienti criminali e non di un delitto d’impeto magari per motivi banali. Anche il calibro della pistola utilizzata, 7e65, è tipico di organizzazioni strutturate e non del possesso estemporaneo di un’arma da fuoco.
Per avere conferme sull’ipotesi dell’agguato fallito e nel caso individuare il possibile bersaglio, sarà però necessario nei prossimi giorni raccogliere altre notizie confidenziali parallelamente alle indagini di natura tecnica che sono invece già partite. Ma gli investigatori contano di acquisire testimonianze, pur se vaghe e frammentarie, da parte di residenti in via Nardones.
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