Cerca

Musica

La mamma di Giogiò: «Testi sessisti? Colpa del sistema che insegue il profitto»

Daniela Di Maggio commenta la lettera che Gino Cecchettin ha indirizzato agli artisti per promuovere un linguaggio più consapevole nelle produzioni musicali

La mamma di Giogiò: «Testi sessisti? Colpa del sistema che insegue il profitto»

Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso a Napoli un anno fa

Testi sessisti nella musica? «Il problema non sono i cantanti. Oggi più che mai gli artisti sono condizionati dalle major, che impongono temi come violenza, amori tossici e sessismo per vendere». Così Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo, Giogiò, il giovane musicista ucciso a Napoli nell'agosto 2023, commenta all'Adnkronos la lettera che Gino Cecchettin ha indirizzato agli artisti per promuovere un linguaggio più consapevole nei testi e nelle produzioni musicali.

Di Maggio sostiene che i brani di successo «rispecchiano una società “malata", inquinata e dipendente da questi contenuti. Siamo tutti diventati tossici e questo meccanismo perverso si autoalimenta. Ed è questo che dobbiamo denunciare apertamente».

Il cantante, dunque, «è l'ultimo anello della catena. Basti pensare che a Sanremo, per esempio, solo tre autori hanno scritto le canzoni di quasi tutti i partecipanti». «Dove sono finiti i cantautori?», si domanda Di Maggio che elogia Niccolò Fabi: «Lui è un esempio. Le sue canzoni sono meravigliose perché nascono dall'amore per la musica, non dal desiderio di profitto».

E ribadisce: «Il problema non sono i cantanti o gli attori, ma le major che inseguono il profitto a tutti i costi, assecondando una società che sembra desiderare solo messaggi criminali, sessisti e violenti. Il problema siamo noi che dobbiamo 'guarire' la nostra società e le nostre anime».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori