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L'iniziativa
03 Maggio 2025 - 19:11
Una sedia vuota, un cartello e un invito a parlare. Torna nel cuore pulsante della fantasia e dell’intrattenimento del Comicon il progetto “Do sicurezza”, un esperimento sociale capace di restituire al dialogo il suo valore più autentico. L’iniziativa, al suo secondo anno di vita, è stata promossa da SocialStation.it in collaborazione con INAIL Campania: un luogo d’ascolto dove giovani e adulti si sono fermati, si sono raccontati, si sono ascoltati. Obiettivo, abbattere lo stereotipo dei luoghi giusti perché il bisogno di aiuto non aspetta né uffici né orari.
“Tra le centinaia di passanti- spiega Domenico Di Frenna, promotore dell’iniziativa per Socialstation.it e Napoli With Me NWM -, in molti si sono seduti per curiosità o per gioco, ma pochi si sono alzati senza aver lasciato e ricevuto qualcosa: è emersa una necessità evidente di essere ascoltati senza fretta, senza filtri, senza giudizio”.
Tanti i temi personali e universali al centro delle conversazioni: le pressioni dell’università, l’incertezza del futuro, la ricerca di sicurezza emotiva e concreta in un mondo che corre veloce.
Ma non era solo un invito a parlare. Tra gli scopi dell’iniziativa, c’era intanto anche quello di portare tra i giovani la cultura della sicurezza a casa, a scuola, nel sociale e, nel futuro, sul lavoro in modo diretto e accessibile. Di qui anche la campagna “Sicuri e Connessi”, con i personaggi di Naili e il Gatto Perry, il fumetto che ha saputo catturare l’attenzione di famiglie e ragazzi, offrendo contenuti educativi travestiti da gioco e incontro. La SocialStation, postazione digitale mobile interattiva, allestita all’interno dello stand della Direzione regionale INAIL Campania, è diventata così un laboratorio di confronto.
Tra le presenze, anche per la giornata di oggi (ieri per chi legge, ndr) quella dell’atleta paralimpico Claudio De Vivo, protagonista di una storia a fumetti tra realtà e immaginazione, e della direttrice vicaria INAIL Campania, Adele Pomponio, in una serie di momenti pubblici che hanno stimolato riflessioni collettive. L’ascolto ha fatto da filo conduttore, mostrando come la prevenzione non sia solo un insieme di norme, ma una forma di cura per sé e per gli altri.
Un dialogo alla volta, “Do Sicurezza” ha mostrato che parlare può fare la differenza. Anche – e soprattutto – in mezzo a un festival.
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