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Malanapoli
04 Maggio 2025 - 08:00
Nel riquadro l’imputato Rosario Saiello, 42enne originario di salita Capodimonte
NAPOLI. Quando la polizia, il 27 novembre scorso, ha bussato alla sua porta di casa in via Cristallini per notificargli l’arresto per una rapina in trasferta non credeva ai propri occhi: da una delle finestre dell’appartamento stava “volando” un misterioso borsone. Il lancio non era passato inosservato agli occhi degli agenti, che l’hanno subito afferrato e controllato, trovando al suo interno quasi un chilo di “roba” e una pistola revolver con matricola abrasa.
Per Rosario Saiello, 42enne originario di salita Capodimonte, le cose si erano quindi messe decisamente male. Il processo di primo grado che l’ha visto imputato per la seconda accusa si è però concluso con una pena molto al di sotto delle aspettative del pm. Il gip Lucia De Micca, al termine del rito abbreviato, ha inflitto a Saiello, difeso dall’avvocato Luca Mottola, una condanna a 5 anni e 4 mesi di reclusione.
Quasi la metà rispetto a quanto chiesto dalla Procura, che per aveva invocato invece una condanna a 10 anni di carcere. Determinanti si sono rivelate dunque le argomentazioni del penalista Mottola, riuscito a far ottenere al proprio assistito il riconoscimento delle attenuanti generiche nonostante sulla testa di Saiello pendesse anche una recidiva reiterata specifica infraquinquennale.
Il 42enne doveva in questo caso rispondere del possesso di quasi settecento grammi di marijuana, di venti grammi di cocaina e del possesso di un revolver con matricola abrasa. Per la rapina di Rolex commessa a Firenze, invece, Saiello pochi giorni fa ha rimediato 6 anni di reclusione, a fronte di una richiesta del pm di 12 anni.
La sua cattura risaliva a fine novembre e chissà se Rosario Saiello, 42enne napoletano del rione Sanità, era monitorato già. Di certo nemmeno gli investigatori pensavano di scoprire nella sua abitazione una pistola e soprattutto tanta droga: quasi un chilo tra marijuana e cocaina, le sostanze stupefacenti più di moda tra i giovani e i viveurs di ogni età. Per l’uomo erano scattate le manette mentre in passato era finito nel mirino sempre e solo per rapina.
Rosario Saiello rispondeva di detenzione illecita di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di arma clandestina, oltre che per la rapina a Firenze commessa insieme a un complice partenopeo. I reati in flagranza sono emersi durante il controllo, assolutamente a sorpresa, nell’abitazione del 42enne, dove i poliziotti hanno trovato un revolver con matricola cancellata, una busta con all’interno oltre un chilo e mezzo di marijuana, un altro contenitore in plastica con circa 26 grammi di cocaina e un bilancino di precisione.
Saiello non saliva alla ribalta della cronaca da due anni, quando gli furono concessi gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Il gip accolse l’ istanza del difensore Mottola, che già il 19 dicembre era riuscito a ottenere per il suo assistito una condanna più che mite per la rapina di un Rolex: 3 anni e 8 mesi nonostante 12 pagine di precedenti specifici sul groppone. Saiello resta per il momento ancora detenuto a Poggioreale.
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