Cerca

La cerimonia

Targa al Palazzo di Giustizia di Napoli per ricordare il giornalista Fabio Postiglione

Gratteri: «Siate autorevoli». Policastro: «Per la prima volta in questo luogo viene dedicato uno spazio a un cronista»

Targa in tribunale per Fabio Postiglione, Gratteri: «Giornalisti, siate autorevoli»

Fabio Postiglione alla sua scrivania nella redazione del “Roma"

NAPOLI. «Giornalisti, siate autorevoli»: è l’invito del procuratore della Repubblica di Nicola Gratteri in occasione dell’apposizione della targa intitolata al giornalista Fabio Postiglione - redattore del Corriere della Sera, per vent'anni cronista di giudiziaria del nostro giornale - prematuramente scomparso a 44 anni, all’ingresso della sala stampa del palazzo di Napoli.

L’iniziativa è stata promossa dall’Ordine dei giornalisti della Campania presieduto da Ottavio Lucarelli. Alla cerimonia hanno preso parte la moglie di Fabio Postiglione, la giornalista Valentina Trifiletti, la presidente della Corte di Appello Maria Rosaria Covelli, il procuratore generale Aldo Policastro, il vice presidente dell’Ordine degli avvocati, Alfredo Sorge, il presidente della Camera penale, Marco Muscariello.

Tutti hanno ricordato l’impegno e la figura di Fabio Postiglione, «cronista coraggioso che non ha mai perso il sorriso», come recita la targa che ora lo ricorda in quel palazzo nel quale si era formato tra la stima di tutti gli addetti ai lavori.

«Fare giornalismo con rigore, con rispetto per i fatti, con la pazienza dell’approfondimento e il coraggio della verità significa svolgere un servizio pubblico essenziale», ha evidenziato la presidente Covelli. «Per la prima volta viene dedicato uno spazio del Palazzo di giustizia a un giornalista», ha sottolineato il procuratore generale Aldo Policastro.

CHI ERA FABIO POSTIGLIONE

Giornalista del Corriere della Sera, Fabio Postiglione è morto in un incidente stradale la notte del 29 gennaio scorso a Milano. Aveva 44 anni. Aveva mosso i suoi primi passi con il Roma, con il quale aveva ottenuto il contratto di praticante diventando poi professionista nel 2009. Firma di punta della nostra cronaca nera e giudiziaria, aveva subito minacce per il suo lavoro preciso e puntuale sui clan napoletani ed era stato messo sotto vigilanza.

Successivamente era passato al Corriere del Mezzogiorno, diventando nel 2019 responsabile dell'edizione lucana. Nel 2020 aveva iniziato l'avventura milanese al Corriere della Sera.

Fabio era un uomo di grandi passioni. Il giornalismo. La sua famiglia. La città di Napoli e il Napoli di cui era tifoso sfegatato. Da ultrà, seguiva la formazione azzurra in casa e spesso anche in trasferta quando gli impegni di lavoro glielo consentivano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori