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La cerimonia

«Fabio Postiglione, il coraggio della notizia»

Inaugurata la targa in memoria del cronista scomparso: «È la prima volta in un palazzo di giustizia»

«Fabio Postiglione, il coraggio della notizia»

NAPOLI. “Il cronista coraggioso che non ha mai perso il sorriso”. Sono queste le parole riportate nella targa che ieri mattina è stata apposta sopra la porta di ingresso della sala stampa nel tribunale di Napoli per onorare la memoria e le qualità professionali di Fabio Postiglione, l’ex giornalista del “Roma” scomparso a fine gennaio a soli 44 anni a causa di un incidente stradale mentre stava rientrando a casa dopo una giornata di lavoro nella redazione centrale del “Corriera della Sera”, a Milano.

L’iniziativa è stata promossa dall’Ordine dei giornalisti della Campania presieduto da Ottavio Lucarelli. Alla cerimonia hanno preso parte la moglie di Fabio, la giornalista Valentina Trifiletti, la presidente della Corte di appello Maria Rosaria Covelli, il procuratore generale Aldo Policastro, il procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, il vice presidente dell’Ordine degli avvocati, Alfredo Sorge, il presidente della Camera penale, Marco Muscariello, e il procuratore aggiunto Simona Di Monte.

Valentina Trifiletti ha parlato con commozione e orgoglio del marito, ricordando «quando qualche anno fa andammo a Firenze per un premio che doveva ritirare. Ebbene lui, giornalista a lungo minacciato, dedicò quel riconoscimento proprio ai colleghi sotto minaccia. Per Fabio era fondamentale il principio della libertà dei cronisti»

«Giornalisti, siate autorevoli», è stato invece l’invito del procuratore capo Nicola Gratteri. Tutti hanno ricordato l’impegno e la figura di Fabio Postiglione, «cronista coraggioso che non ha mai perso il sorriso», come recita la targa che ora lo ricorda in quel palazzo nel quale si era formato tra la stima di tutti gli addetti ai lavori.

«Per la prima volta viene dedicato uno spazio del Palazzo di giustizia a un giornalista», ha sottolineato il procuratore generale Policastro. «Fare giornalismo con rigore, rispetto per i fatti, pazienza dell’approfondimento e coraggio della verità, significa svolgere un servizio pubblico essenziale. Contribuire alla formazione di una coscienza collettiva informata, consapevole, capace di giudicare. A questa categoria di giornalisti apparteneva Postiglione, appassionato, uomo integro, professionista serio e rigoroso - ha detto la presidente della Corte d’Appello di Napoli Maria Rosaria Covelli - Con tenacia e dedizione, ha raccontato la realtà senza piegarsi alla superficialità, senza cedere alle scorciatoie del sensazionalismo. Era un cronista vero, uno di quelli che conosce il valore delle parole e la responsabilità di chi le pronuncia. Il suo esempio resta un punto fermo per chi crede in un’informazione libera, pulita, al servizio dei cittadini».

Dario Del Porto, decano dei cronisti giudiziari napoletani, ha quindi ribadito: «Fabio, nonostante le scarse tutele, era davvero un giornalista coraggioso. Anche nelle giornate difficili non perdeva mai la capacità di individuare una via di uscita. Ci lascia un grande senso di comunità». 

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