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Le indagini

Funivia del Faito, De Gregorio tra i 25 indagati: «Ho fiducia nella giustizia»

La caduta della cabina il 17 aprile scorso provocò 4 vittime

Funivia del Faito, De Gregorio tra i 25 indagati: «Ho fiducia nella giustizia»

«Confermo la mia assoluta fiducia nella giustizia sono sereno, e confermo la massima collaborazione agli organi inquirenti. Sono al mio posto di lavoro, come sempre». Lo scrive in un post social Umberto de Gregorio, il presidente di Eav, società che gestisce la funivia del Faito, tra i 25 indagati dalla procura di Torre Annunziata per la caduta della cabina che il 17 aprile scorso provocò 4 vittime. 

GLI INDAGATI

Sono 25 le persone iscritte nel registro degli indagati per l'incidente della Funivia del Monte Faito nel quale il 17 aprile hanno perso la vita 4 persone. Tra gli indagati adesso figurano anche, oltre a De Gregorio, tecnici e funzionari Ansfisa, che hanno effettuato i controlli alla funivia, e ancora referenti della società Franz Parth & Co, che si sono occupati della manutenzione e del rifacimento delle "teste fuse".

LE INDAGINI

Una di queste è stata sequestrata nei giorni scorsi, ritrovata staccata dalla cabina precipitata il giovedì Santo. Secondo l'accusa, sarebbe stato certificato falsamente il corretto funzionamento della funivia. Le indagini, coordinate dalla Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, aggiunto Giovanni Cilenti, sostituti Giuliano Schioppi e Alessandra Riccio), abbracciano gli ultimi anni di manutenzioni e controlli all'impianto di risalita che dal centro di Castellammare di Stabia collegava con quota 1131 metri.

Ora gli indagati avranno modo di nominare periti di parte in vista degli accertamenti irripetibili, che prevedono anche il recupero della cabina precipitata e la rimozione in sicurezza del cavo traente.

I REATI CONTESTATI

A tutti i destinatari degli avvisi gli inquirenti contestano il reato di omicidio colposo e lesioni colpose in concorso e "condotte omissive" in relazione "alle attività di progettazione, manutenzione, controllo verifica, vigilanza, ispezione" dell'impianto in cui persero la vita, lo scorso 17 aprile, il dipendente dell'Eav Carmine Parlato, la giovane turista israelo-palestinese Janan Suliman, i coniugi Elaime Margaret e Graeme Derek Winn, e in cui è rimasto gravemente ferito il fratello di Janan, Thabet Suliman.

A quattordici indagati viene contestato di avere attestato l'assenza di criticità e di problematiche nell'impianto dove si è verificata la tragedia consentendo l'apertura della funivia lo scorso 10 aprile.

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