Tutte le novità
Camorra
17 Maggio 2025 - 08:59
Nel riquadro la vittima Antonio De Cristofaro, detto “bombolone”, ucciso giovedì notte in via Il Flauto Magico
NAPOLI. Stava nel “giro”, ma non era un pezzo da novanta. Eppure, nonostante ciò, già da minorenne era stato vittima di un agguato al quale era miracolosamente sopravvissuto. Antonio De Cristofaro, alias “bombolone”, dava fastidio e la sua vicinanza alle nuove leve del clan D’Amico sarebbe diventata il pretesto per risolvere due grane in un colpo solo: eliminare una presenza scomoda dal territorio e cacciare gli ultimi irriducibili del gruppo “Fraulella” dal fortino del Parco Conocal.
A poche ore di distanza dal brutale omicidio consumatosi giovedì notte in via Il Flauto Magico le indagini sul caso sembrano aver già imboccato una direzione ben precisa: la trappola mortale porterebbe la firma del clan De Micco, più che mai determinato a conquistare il monopolio degli affari criminali nel quartiere Ponticelli.
Al netto del movente, la caccia ai killer è dunque già partita. L’omicidio di De Cristofaro - riportato in esclusiva sull’edizione di ieri del “Roma” - potrebbe innescare una nuova escalation di sangue e i poliziotti della Squadra mobile e del commissariato di zona, a cui sono state affidate le indagini, non hanno alcuna intenzione di farsi prendere in contropiede, tra l’altro proprio in un quartiere recentemente dichiarato “zona rossa” dal prefetto.
Inquirenti e investigatori partono da un dato incontrovertibile: chi ha fatto fuoco contro il 25enne De Cristofaro non aveva alcuna intenzione di limitarsi a un’intimidazione, come dimostrano i cinque colpi di pistola diretti alla testa e al torace da cui la vittima è stata centrata senza avere alcuna possibilità di scampo.
Il commando, sapendo della vicinanza di “bombolone” al clan D’Amico voleva quasi certamente mandare un unico messaggio: il gruppo dei “Fraulella” deve abbandonare il Conocal. Nel rione - vale la pena ricordarlo - nonostante le decine di retate messe a segno dall’operazione “Deledda” in poi, sono infatti ancora oggi presenti numerose piazza di spaccio di droga, senza trascurare poi il sempre florido business del racket sulla gestione degli alloggi popolari da parte della criminalità organizzata.
Le indagini proseguono però a tutto campo e la polizia sta cercando di capire, prima di escluderlo del tutto, se possa esistere un collegamento tra il delitto e le conoscenze che Antonio De Cristofaro aveva negli ambienti della mala di Barra. Nel 2023 “bombolone”, al termine di uno spericolato tentativo di fuga sul lungomare di Napoli, era stato arrestato dai carabinieri mentre si trovava in compagnia del “rampollo” Emmanuel Aprea: entrambi, insieme ad altri due amici, furono trovati in possesso di un’arma da fuoco pronta all’uso.
Il nome di “bombolone”, pur senza risultare formalmente indagato, compariva poi negli atti dell’inchiesta che lo scorso anno ha decapito il cartello ApreaValda. La pista principale resta però quella che porta dritto al cuore dei rioni popolari di Ponticelli e in particolare alla volontà dei De Micco “Bodo” di cacciare i “Fraulella” dal Parco Conocal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo