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17 Maggio 2025 - 12:02
Mara Carfagna
NAPOLI. «Cirielli è un nome che apprezzo e stimo e, se il candidato dovesse essere lui, lo sosterrei con convinzione e con determinazione. È chiaro che se poi, per qualunque ragione, Cirielli non dovesse essere disponibile e la coalizione dovesse richiedermelo, io sono donna di partito e sarei tenuta a fare una seria valutazione». Così Mara Carfagna, segretaria nazionale di Noi Moderati, a margine della manifestazione “Noi e la Campania" promossa dal partito a Napoli, rispondendo a una domanda sul candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Campania.
«L'importante - ha aggiunto - è fare le cose fatte bene e non in fretta. È la ragione per cui intanto ci siamo messi in ascolto del territorio e delle categorie, perché intanto vogliamo elaborare una proposta politica e capire, al di là di slogan e propaganda, quali sono le reali criticità con cui i cittadini fanno i conti tutti i giorni su sanità, trasporti, lavoro, sviluppo, difesa dell'ambiente, gestione dei fondi europei. De luca va sfidato non sul teatro, ma sulla competenza. Noi oggi parliamo di Campania entrando nel merito delle questioni, non facciamo teatro o cabaret, facendo comizi senza contraddittorio. Quando elaboreremo la nostra proposta e denunceremo le criticità lo faremo non per partito preso o per slogan, ma perché le avremo raccolte dai territori».
CASCIELLO: ESPONENTI AUTOREVOLI DI NOI MODERATI A DISPOSIZIONE
«La proposta di Fratelli d'Italia con il viceministro Edmondo Cirielli è estremamente autorevole, così come è anche autorevole la proposta della Lega. Noi faremo la nostra parte mettendo a disposizione anche la nostra partecipazione, saremo presenti per la prima volta con una nostra lista come “Noi Moderati" alle regionali e sicuramente anche noi abbiamo esponenti estremamente autorevoli che, nel caso, sono a disposizione». Lo ha detto Gigi Casciello, coordinatore regionale di Noi Moderati in Campania.
«È una fase di ascolto - ha aggiunto Casciello - abbiamo voluto al tavolo chi vive le problematiche della Campania e dall'ascolto partire con una proposta politica organica. Sono stati dieci anni che definirli di promesse non mantenute sarebbe poco, c'è stata una sindrome napoleonica che ha portato la Campania in ginocchio daò punto di vista della sanità e dei trasporti, al di là dell'esperienza positiva della Zes».
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