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L'annuncio

Verso una soluzione per l'area marina protetta di Capri

Le amministrazioni locali saranno convocate a Roma

Verso una soluzione per l'area marina protetta di Capri

L’iter per la creazione dell’area marina protetta dell’isola di Capri si avvicina a passi decisivi. Entro poche settimane, le amministrazioni locali saranno convocate a Roma, presso il Ministero dell’Ambiente, per definire ufficialmente la zonizzazione definitiva dell’area protetta, un passo fondamentale per la tutela delle risorse marine dell’isola.

L’indicazione arriva dall’esito di un convegno organizzato ad Anacapri dal Tavolo del Mare, che ha visto la partecipazione di rappresentanti di spicco tra cui Ettore de Conciliis, capo della segreteria del sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Energetico con delega alle Aree Protette, l’ammiraglio Francesco Tomas, direttore generale del Mase, il professor Gianni Russo dell’Università Parthenope di Napoli e Tonino Miccio, presidente del coordinamento nazionale dei direttori delle aree protette Federparchi.

Durante i lavori, l’ammiraglio Tomas ha annunciato la convocazione ufficiale dei sindaci di Capri e Anacapri a Roma, un passo atteso che segna l’avvicinarsi del momento decisionale. L’incontro, subito dopo un episodio che ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica – il cosiddetto inchino di una nave da crociera ai Faraglioni, simbolo dell’isola – si è concentrato sulle modalità di istituzione dell’area protetta nelle acque di Capri.

Il dibattito ha incluso anche un avvistamento di particolare rilievo: dopo molto tempo, nelle acque dell’isola sono state osservate alcune foche monache, specie in via di estinzione, un segnale positivo in un contesto di crescente sensibilità ambientale.

Uno dei punti centrali della discussione è stato il progetto di rivedere i divieti proposti nell’ottobre 2023, al fine di preservare l’attrattiva turistica dell’isola senza compromettere la tutela ambientale di habitat unici al mondo. Sono state avanzate nuove condizioni che permetteranno di riscrivere il regolamento, avvicinando le esigenze di tutela a quelle dello sviluppo economico locale. In particolare, si è parlato di uno scorporo dell’area protetta di Punta Campanella, per garantire un equilibrio tra protezione e fruizione.

Il presidente di Federparchi, Tonino Miccio, ha sottolineato come l’incontro abbia messo in evidenza la disponibilità del Ministero a collaborare con i territori, anche attraverso eventuali aggiustamenti. «Lo scopo – ha dichiarato – è creare un’area marina protetta rappresentativa dello sviluppo sostenibile, in un contesto di altissima qualità ambientale. Con l’istituzione di Capri, il Golfo di Napoli sarà il primo a vantare un’area marina protetta completa».

Le speranze sono riposte anche nel mondo imprenditoriale. Lorenzo Coppola, presidente di Federalberghi Capri, ha espresso ottimismo: «Se il sistema associativo di Capri continuerà a lavorare unito, nel prossimo incontro a Roma potremo forse definire la soluzione definitiva. L’unione di intenti è la chiave per raggiungere risultati condivisi e soddisfacenti per tutti».

Coppola ha evidenziato inoltre la sfida principale: trovare un equilibrio tra tutela ambientale, imprescindibile per il turismo sostenibile, e valorizzazione economica dell’isola. «L’obiettivo – ha concluso – è promuovere uno sviluppo che rispetti la natura, senza rinunciare alle opportunità di crescita che l’isola offre».

L’istituzione dell’area marina protetta di Capri rappresenta dunque un passo cruciale per la salvaguardia del patrimonio naturale dell’isola, con la prospettiva di rafforzare il ruolo di Capri come esempio di tutela ambientale e sviluppo sostenibile nel Golfo di Napoli.

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