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Chiaia
21 Maggio 2025 - 15:21
Era la notte dell'1 febbraio quando un giovane studente universitario che festeggiava il suo compleanno veniva massacrato di botte, colpito ripetutamente alla testa con il calcio di una pistola e poi preso a calci, fino a finire a terra privo di sensi.
Accadeva a Napoli, all'interno di un locale di vicoletto Belledonne a Chiaia, nella zona dei cosiddetti baretti. Un episodio per il quale tre ragazzi, di età compresa tra i 19 e i 22 anni, sono stati arrestati lo scorso 7 aprile dai carabinieri della compagnia di Bagnoli con l'accusa, tra l'altro, di lesioni aggravate dal metodo mafioso.
Contestato a uno di loro anche il reato di pubblica intimidazione con uso di armi: dopo aver aggredito il giovane, infatti, nonostante la folla di giovani presenti in piazza, all'esterno del locale avrebbe esploso, a scopo intimidatorio e dimostrativo, due colpi d'arma da fuoco.
Ma le indagini dei militari, coordinate dalla Dda della procura di Napoli, sono proseguite e hanno portato, oggi, a un nuovo provvedimento che stavolta colpisce la titolare del locale di vicoletto Belledonne a Chiaia, che resterà chiuso per i prossimi 40 giorni.
La donna, spiegano i carabinieri, avrebbe «posto in essere condotte finalizzate ad intralciare le investigazioni dei carabinieri» e operato una «scarsa vigilanza nell'area interna del locale mettendo in pericolo l'ordine e la sicurezza pubblica». I militari hanno quindi provveduto a sospendere l'attività commerciale.
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