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Insulti al prof, avviata procedura disciplinare per ex deputato

Il video è diventato virale sui social

Insulti al prof, avviata procedura disciplinare per ex deputato

Un frame del video

L'Università degli Studi di Salerno ha formalmente avviato un procedimento disciplinare nei confronti di Luigi Iovino, ex deputato del Movimento 5 Stelle e attuale studente dell'ateneo. La decisione si è resa necessaria in seguito all’episodio verificatosi nei giorni scorsi nel campus di Fisciano, durante il quale Iovino ha rivolto un commento offensivo al docente di Sociologia, Gennaro Avallone.

Tutto è accaduto mentre il professore usciva dall’aula e chiedeva silenzio agli studenti presenti nei corridoi. La reazione di Iovino, che si trovava tra i presenti, non si è fatta attendere: «Ma stia zitto». Il professore dice di contro: «Questo è il livello». E, il giovane, in dialetto, aggiunge: «T' vuo' sta zitto o no? Non devi allucca'. Ma stai buon' cu' 'a cap'? Va' a fa' lezione e non rompere il c...». L'episodio è stato immortalato da un cellulare e diffuso sui social, diventando rapidamente virale.

Il rettore Vincenzo Loia, in una nota ufficiale, ha condannato l’accaduto e ha sottolineato come l’istituzione universitaria «stigmatizzi l’accaduto». Il rettore ha inoltre ribadito il ruolo centrale degli studenti all’interno dell’ateneo, sottolineando che tale ruolo «non può e non deve in nessun caso travalicare i limiti etici e comportamentali del rispetto e della civiltà».

In merito alla vicenda, Iovino ha fornito la propria versione ai microfoni di Radioclub91. L’ex deputato ha affermato che si sia trattato di una «strumentalizzazione» dell’accaduto. Riguardo alle espressioni utilizzate, ha dichiarato: «Sicuramente le espressioni vanno condannate, a me dispiace per i termini che ho utilizzato. Vorrei solo che venisse in qualche modo compreso che il professore mi ha inseguito, raggiunto e rincorso con fare aggressivo».

In un lungo post social, il professore Avallone, pur non entrando nel dettaglio di quanto accaduto, scrive: «Io ho avuto la fortuna di fare il lavoro di ricercatore e poi di docente all'università. () L'università esiste perché ci sono le studentesse e gli studenti e questo non è, per me, un semplice punto di partenza o una retorica: è il motivo per cui chiedo di fare bene la didattica e mi impegno a farla. Ovviamente, richiedo in cambio una sola cosa: la condizione relazionale che permette una buona didattica, dunque la reciprocità del rispetto. () Un episodio negativo, un momento divergente, non mettono neanche per un attimo in discussione questo privilegio, del quale continuo a ringraziare anche in questo momento le studentesse e gli studenti che nel tempo me lo hanno permesso».

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