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Camorra
22 Maggio 2025 - 09:10
Nei riquadri il boss Nicola Rullo “’o nfamone”, Maria Rullo, Marcello Madonna e Giuseppe Moffa
NAPOLI. Rapimento con pestaggio per incassare un maxi-riscatto, il boss Nicola Rullo e i suoi undici presunti fedelissimi decidono di non correre (troppi) rischi. Il capozona del clan Contini e la sua gang, dopo la fissazione del giudizio immediato arrivata il mese scorso, ieri mattina hanno ottenuto la possibilità di essere processati con il rito abbreviato, puntando così a un sostanzioso sconto di pena in caso di eventuale, ma molto probabile, condanna. L’appuntamento davanti al gip Federica Girardi è stato calendarizzato per il 9 settembre.
Alla sbarra andranno, oltre a Nicola Rullo “’o nfamone”, Ciro Carrino, Rosario De Tommaso, Caro Di Maio “’o nano”, Gabriele Esposito, Assunta Giuliani, Giovanni Giuliani, Marcello Madonna, Giuseppe Moffa, Salvatore Pisco, Armando Reginella e Maria Rullo (sorella del ras). Tutti gli imputati hanno chiesto e ottenuto di essere processati con il rito abbreviato. Il collegio difensivo sarà invece composto dagli avvocati Domenico Dello Iacono, Leopoldo Perone, Roberto Saccomanno, Andrea Imperato, Raffaele De Rosa, Angelo Riccio, Claudio Botti, Fabio Visco, Ivan Filippelli, Antonio Del Vecchio e Vincenzo Strazzullo.
Nel mirino del clan Contini erano finiti due imprenditori: Pietro Gagliotta e il padre Carlo Gagliotta. Dal primo, in particolare, la cosca pretendeva la consegna di 375mila euro per un debito che sarebbe stato contratto con Marcello Madonna. Quelle che ne scaturì, tra il 26 e il 27 settembre scorsi, fu un feroce duplice sequestro di persona. Il primo a essere rapito fu Pietro Gagliotta, attirato con una trappola in un appartamento di via Nuova del Campo, a Poggioreale, e rapinato di telefono, carta di credito e 1.070 euro.
Il massacro sarebbe poi iniziato con l’arrivo in casa del boss Nicola Rullo, che dopo aver minacciato la vittima, l’avrebbe più volte colpita prima con un martello e poi con un sampietrino. Al pestaggio avrebbe preso parte anche Gabriele Esposito, mentre nell’immobile, risultato nella disponibilità di Assunta Giuliani, erano comunque presenti anche altre persone, tra cui Salvatore Pisco e Armando Reginella. A darebbe l’appuntamento alla vittima sarebbe stato invece Marcello Madonna.
Poi è arrivato nell’appartamento anche il padre di Pietro e pure a lui vennero rivolte minacce e violenze, persino con un colpo di martello al petto. In seguito Carlo Gagliotta, ridotto a una maschera di sangue, fu trasferito in gran segreto in un appartamento a Castel Volturno, all’interno del Parco Fontana Bleu, dove fu medicato.
A tarda notte, intorno all’1,30, la fine dell’incubo, con la vittima letteralmente scaricata davanti il pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli. Moffa e De Tommaso avrebbero svolto il ruolo di vedette, mentre Reginella, Maria Rullo e Pisco avrebbero assistito alle fasi finali del rapimento. Nicola Rullo, protagonista indiscusso della vicenda, ad aprile scorso - vista la sua perdurante pericolosità sociale - ad aprile scorso è stato trasferito su disposizione del ministero al 41 bis.
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