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il retroscena

Costanzo-De Cristofaro, due omicidi collegati

L’assassinio nel 2023 sarebbe legato alla morte di “Ciculill”

Costanzo-De Cristofaro, due omicidi collegati

NAPOLI. Un unico filo rosso sangue unirebbe l’omicidio di Vincenzo Costanzo, nel 2023, a quello di Antonio De Cristofaro. Sia “Ciculill” che “Bombolone” erano legati ai D’Amico “Fraulella” del parco “Conocal” di Ponticelli, dove si stanno concentrando le indagini degli investigatori alla ricerca dei moventi precisi dei due agguati, ancora non completamente chiari. In entrambi i casi l’ordine sarebbe partito dal clan De Micco, ma per quali motivi specifici? Ecco la domanda ancora senza una risposta certa. Per l’omicidio di Antonio De Cristofaro la pista più seguita condurrebbe a un litigio con un esponente del clan De Micco, culminato nell’agguato a “Bombolone”, personaggio inserito negli ambienti dei D’Amico “Fraulella” ma senza mai avere avuto un ruolo di primo piano.

Come dimostra anche l’assenza di precedenti per camorra a carico. In ogni caso l’allarme resta alto in zona, considerato che la faida tra i gruppi continua da 20 anni, terza a Napoli per numeri di anni dietro San Giovanni a Teduccio e Pianura. In queste ore i poliziotti della Squadra mobile della questura con i colleghi del commissariato Ponticelli stanno scavando nei movimenti del 25enne delle ultime settimane, raccogliendo fonti confidenziali e voci di strada. Così, la pista principale condurrebbe al clan De Micco, tornato da mesi il più forte nel quartiere e con avamposti anche nella zona del “Conocal”, storicamente fortino dei D’amico.

Inoltre, inquirenti e investigatori partono da un dato incontrovertibile: chi ha fatto fuoco contro Antonio De Cristofaro non aveva alcuna intenzione di limitarsi a un’intimidazione, come certificano i cinque colpi di pistola diretti alla testa e al torace da cui la vittima è stata centrata senza avere alcuna possibilità di scampo. Solo per la giovane età il ferito non è morto all’istante, spirando poco dopo l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale Villa Betania. Erano le 23 e 45 dell’altro giovedì. Antonio De Cristofaro, pur non essendo organico al clan, abitava al “Conocal” era considerato vicino al gruppo dei “Fraulella” e quindi le indagini hanno preso soprattutto la pista di Ponticelli.

Ma la la polizia sta cercando di capire, prima di escluderlo del tutto, se possa esistere un collegamento tra il delitto e le conoscenze che Antonio De Cristofaro aveva negli ambienti della mala di Barra. Nel 2023 “bombolone”, al termine di uno spericolato tentativo di fuga sul lungomare di Napoli, era stato arrestato dai carabinieri mentre era in compagnia di un rampollo del clan Aprea: entrambi, insieme ad altri due amici, furono trovati in possesso di un’arma da fuoco pronta all’uso. Inoltre, il nome di Antonio De Cristofaro detto “Bombolone”, pur senza risultare formalmente indagato, compariva poi negli atti dell’inchiesta che lo scorso anno ha decapito il cartello ApreaValda. Vincenzo Costanzo quando fu ucciso era il reggente del gruppo del “Conocal”. L’agguato fu clamoroso: i killer entrarono in azione tra la folla in strada per i festeggiamenti del terzo scudetto del Napoli.

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