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Bagnoli

Dopo 24 anni cominciata l’opera di demolizione del rudere di via Ilioneo

Un’odissea iniziata con un violento nubifragio nel 2001 che danneggiò il fabbricato rendendolo inagibile

Dopo 24 anni cominciata l’opera di demolizione del rudere di via Ilioneo

NAPOLI. È iniziata ieri la demolizione del palazzo pericolante situato al civico 51 di via Ilioneo a Bagnoli, in stato di degrado e abbandono da anni. Al suo posto tra un anno sorgerà un nuovo palazzo. I lavori di demolizione hanno previsto l’impiego di ruspe e dureranno almeno cinque giorni, tra abbattimento e pulizia. Predisposta l’area del cantiere con divieti di sosta anche sulle strade d’intersezione con via Ilioneo in modo da consentire il passaggio dei mezzi ai lati della carreggiata, nonché di sosta e di fermata nelle vie Plinio e Acate.

«È la fine di un incubo» - dicono i bagnolesi. Tutto ha inizio nel 2001 con un violento nubifragio che danneggiò gravemente l'edificio, rendendo necessaria l'evacuazione degli abitanti. Nonostante gli impegni presi dalle amministrazioni comunali, i lavori di ristrutturazione non sono mai stati avviati. Nel 2010 fu approvato un progetto di demolizione e ricostruzione, ma anche questo non ha avuto seguito.

Nel 2018, un ulteriore tentativo di intervento è stato bloccato a causa di problematiche burocratiche. Come afferma Sergio Lomasto, 35 enne amministratore condominiale e già vice presidente della Municipalità 10, «la storia è stata lunga e tortuosa. I condomini prima di me hanno visto l’alluvione e lo smottamento dell’edificio, le promesse e le speranze ma ora è la rinascita di un’intera comunità. La consegna dei cantieri per fine lavori di ricostruzione è il 2026».

Lui stesso racconta che «dopo l’alluvione che lo rese inagibile ci fu un intervento di sicurezza abitativa per evitare che cadesse. Poi si avvicendarono il Commissario straordinario di Governo, che poi fu dismesso. Nel 2003 l’allora sindaco Rosa Russo Iervolino si impegnò con contributi a fondo perduto per il ripristino del fabbricato, ma la cosa non andò a buon fine. Durante la gestione de Magistris furono presi fondi di riserva, messi a bilancio, e furono appaltati i lavori dal Comune ad una ditta con gara pubblica, ma poi la ditta fece diverse riserve e il contratto fu rescisso. Il Condomino restò quindi con un cerino in mano».

«Da lì ci furono diverse peripezie del condominio fino a sognare di poterlo fare col Super Bonus, ma ormai le somme erano ridotte rispetto al costo effettivo per demolizione e ricostruzione. La vecchia proprietà ha quindi venduto e ne è subentrata un’altra che ha portato avanti il progetto. Come amministratore di condominio la mia azione entra in gioco nel 2017, e cambiando le norme antisismiche il progetto di costruzione viene aggiornato e integrato ed è pronto. A quel punto occorrono solo le somme messe a disposizione dalla nuova proprietà e si è potuti partire con l’abbattimento e una nuova licenza a costruire. Questo sarà un edificio nel cuore di Bagnoli, tra Cumana e Metropolitana e sarà rispondente a tutte le norme sismiche e antisismiche».

I fabbricati più recenti a Bagnoli sono degli anni ’80 ma non ne sono tantissimi. Per lo più l’edilizia bagnolese anni ’50 e ’60 è il periodo boom a Bagnoli, prima ancora ci sono i villini in Stile Liberty di inizio Novecento.

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