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America's Cup, «è stato scelto il posto più bello»

Abodi: «Sarà memorabile, previsto un ritorno economico di un miliardo»

America's Cup, «è stato scelto il posto più bello»

NAPOLI. «Non ce ne vogliano le altre nazioni e le altre città che sono state visitate, valutate: qua è veramente il posto più bello del mondo dove poter fare una competizione che è la più bella del mondo, la più affascinante». Il ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi, non usa mezzi termini alla presentazione a Castel dell’Ovo dell’Ameica’s Cup che si disputerà a Napoli nel 2027.

«Natura e storia sono state generose e lo stato d’animo delle persone ha letteralmente travolto il Team New Zealand - dice l’esponente del Governo gudiato da Giorgia Meloni -. Siamo certi che la 38esima edizione della competizione sarà memorabile, e sarà preceduta da due qualificazioni il prossimo anno e dalle World Series nel 2027. E America’s Cup e Louis Vuitton Cup, avranno anche le competizioni per giovani e donne».

IL RITORNO ECONOMICO DELLA MANIFESTAZIONE. Abodi guarda anche al ritorno economico che produrrà la manifestazione velica: «Dagli investimenti ci aspettiamo un rendimento, l’impatto sarà oggettivo, duraturo e gratificante. Secondo una prima stima la realizzazione della Coppa America a Napoli produrrà un impatto socio economico di un miliardo di euro».

E non è previsto un commissario: «Ci sarà un comitato organizzatore con tutti i soggetti rappresentati, tra i quali il Comune. Inoltre, c’è un commissario per Bagnoli che potrà operare con ulteriori strumenti per rispondere alle attese e alle esigenze organizzative. Abbiamo una tale sintonia con Manfredi in tutte le sue funzioni di sindaco, di commissario di Bagnoli, di presidente dell’Anci, che tutto verrà fatto in armonia e per il bene della manifestazione e della città».

IL RUOLO DI BAGNOLI. Il ministro rimarca anche il ruolo che avrà l’area di Bagnoli che, sottolinea, «è stata decisiva perché è un’opzione che consente anche a tutto il progetto dell’America’s Cup, di esprimersi al meglio dal punto di vista organizzativo, perché c’è uno spazio che va riempito con contenuti che poi saranno sostituiti dalla vita di tutti i giorni di un luogo che riprenderà a vivere. E questo è un altro fattore decisivo, perché quello che conta di questi grandi avvenimenti è ciò che lasciano, non soltanto nella memoria, ma anche nel benessere quotidiano, e Bagnoli tornerà a essere un luogo vivo».

Secondo Abodi «il fattore decisivo è che qui è stato scelto non solo il presente, ma anche il futuro. E quello di Bagnoli, che è un pezzo importante dell’avvenire di Napoli e della Campania, del Sud, sarà sicuramente fattore di ispirazione per tutta la nazione».

LA QUESTIONE STADIO. Infine, non manca un passaggio alla vicenda dello stadio Maradona: «I tecnici stanno studiando, il lavoro che è stato fatto sul terzo anello è certamente un contributo utile per arrivare a una definizione utile di ciò che si potrà fare. Poi sta all’amministrazione da un lato e il club dall’altro decidere, anche perché il tempo delle decisioni sta arrivando. Lo stadio deve avere necessariamente un destin. Il Maradona ha tutte le caratteristiche per poter rispondere alle esigenze del tifoso che vuole uno stadio accessibile, funzionale e che si possa vivere un po’ di più rispetto a quanto accade ora». 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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