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Camorra

Fiumi di droga nel Vesuviano, 21 arresti nel clan Mazzarella

Decapitati i gruppi De Bernardo e Anastasio. Ricostruiti tre episodi di racket

Fiumi di droga nel Vesuviano, 21 arresti nel clan Mazzarella

Nei riquadri Michele Mazzarella e Salvatore Di Caprio

NAPOLI. L’ombra del clan Mazzarella continua ad allungarsi minacciosa sull’hinterland vesuviano, ma inquirenti e forze dell’ordine non mollano la presa e un nuovo giro di spaccio viene azzerato grazie a un blitz in grande stile.

A entrare in azione all’alba di ieri sono stati i carabinieri del nucleo Investigativo del gruppo di Castello di Cisterna, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa su richiesta della Dda nei confronti di 21 persone (19 in carcere, due agli arresti domiciliari), gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e porto di armi, spaccio, tentata estorsione, delitti aggravati dal metodo mafioso e dalle finalità mafiose.

Tra gli arrestati spicca senz’altro il boss Michele Mazzarella, alias “’o fenomeno”, che nonostante la detenzione nel carcere di Siracusa avrebbe continuato a tenere le redini del clan e a organizzare un colossale giro di droga tramite i due gruppi satelliti che avrebbero fatto capo a Rosario De Bernardo, fratello di Vincenzo De Bernardo “’o pisello”, assassinato in un agguato di camorra nel novembre 2015, e Raffaele Anastasio.

Le due organizzazioni criminali avrebbero così operato, rispettivamente, a Somma Vesuviana e a Sant’Anastasia, sempre sotto l’egida del clan Mazzarella, che ad oggi eserciterebbero un capillare controllo del territorio. La prima sarebbe stata dedita alla gestione del traffico di droga e alla distribuzione dello stupefacente in varie piazze di spaccio, e disporrebbe di mezzi, uomini e armi; la seconda, avrebbe operato formulando una serie di richieste estorsive ai danni di imprenditori e commercianti della zona, per poter sostenere i propri affiliati: nel mirino sarebbero finite in particolare tre società attive nel settore delle energie rinnovabili, nell’autonoleggio e nei servizi funebri.

Le attività di indagine, che sono state svolte soprattutto grazie a una fittissima serie di intercettazioni telefoniche e ambientali, si sono focalizzate per tutto il 2024 sul giro di spaccio di stupefacenti gestito dal gruppo De Bernardo, attivo nel Parco Fiordaliso di via San Sossio, nel comune di Somma Vesuviana.

Il clan avrebbe smerciato droghe di ogni tipo: dalla cocaina al crack, dalla marijuana all’hashish. I promotori della holding sono stati inquadrati dalla Dda in Michele Mazzarella, Salvatore Di Caprio, Salvatore Giannetti e Fabio Annunziata. Gli organizzatori sarebbero stati invece Clemente Correale, Rosario De Bernardo e Carmela Miranda, i quali avrebbero gestito le piazze.

Con la progressiva affermazione del gruppo De Bernardo si sarebbe poi creata una sorta di “alleanza delle piazze”, per la quale tutti i pusher di spicco doveva rifornirsi dall’organizzazione di riferimento, cioè i Mazzarella. In caso contrario avrebbero dovuto versare una tangente della “tranquillità”. Tutti gli arrestati si trovano adesso in attesa degli interrogatori di garanzia. Tra i difensori gli avvocati Sergio Lino Morra, Giuseppe Milazzo e Luigi Poziello.

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