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malanapoli
30 Maggio 2025 - 08:56
NAPOLI. I giovani della “Stadera” a Poggioreale e della “Cittadella” a Casoria, legati al clan Contini, si divisero al loro interno e la scissione culminò nel ferimento di Gioele Lucarelli, il 20 settembre 2021. Le indagini della polizia portarono a giugno scorso a 30 arresti, ma il gip del tribunale di Napoli aveva rigettato altri. Ora, dopo il pronunciamento del tribunale del Riesame, le misure cautelari sono state ripristinate con l’aggravante delle modalità mafiose. Per l’agguato al ras della “Cittadella” dovranno rispondere Leonardo Cimminiello e Giuseppe Romano.
I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti dagli autori delle indagini: i poliziotti della “Omicidi” della Squadra mobile della questura (dirigente Giovanni Leuci, vice questore Luigi Vissicchio). Investigatori che hanno scavato in profondità sul gruppo di giovani leve di malavita vicino ai Contini, che a seconda delle varie posizioni devono rispondere di associazione per delinquere di stampo camorristico, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, porto e detenzione di armi comuni da sparo, lesioni personali aggravate, singoli episodi di detenzione e spaccio di stupefacenti tutti aggravati dalle modalità mafiose per avere con le condotte delittuose agevolato il clan “Contini”.
In manette, o già erano detenuti per l’altra operazione, sono finiti in 14 (il 15esimo è morto nel corso dell’inchiesta per cause naturali: Gioele Lucarelli, Pietro Lucarelli, Mario Rosario De Martino, Feliciano Ciccarelli, Pasquale Finizio, Carlo Finizio, Vittorio Albano, Marcella Spiniello, Giuseppe Romano, Giuseppe Gargiulo, Leonardo Cimminiello, Lucio Cammarota, Mario Claudio Gaimari e Giovanni Granata. Le indagini sono partite dal ferimento a colpi d’arma da fuoco di Gioele Lucarelli, avvenuto il 20 settembre 2021. Dall’attività investigativa è stato possibile scoprire la causa: il clima di forte tensione all’interno del “gruppo della Stadera”, costola del Clan Contini, in seno al quale è maturata una scissione.
Proprio lui aveva deciso di creare un gruppo autonomo che si è approvvigionato di sostanza stupefacente, a seconda della convenienza economica del momento, sia da canali riferibili a contesti criminali della zona di Scampia sia in quelli della zona del “Connolo” quartiere Poggioreale. Allo stesso tempo la compagine riferibile a Lucarelli oltre alla vendita al dettaglio dello stupefacente, effettuata nell’area della “Cittadella” tra Casoria e Napoli, ha anche fornito sostanza stupefacente a “piazze di spaccio” stanziali nei quartieri Ponticelli e Secondigliano e ad Avellino.
Avendo inoltre disponibilità di armi, dimostrando la volontà di acquisirne sempre di più per essere pronti a eventuali scontri con altre fazioni criminali. La Procura della Repubblica di Napoli Direzione Distrettuale Antimafi-ha ha proposto appello contro l’ordinanza di giugno 2024 ed il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso emettendo una nuova ordinanza cautelare che è stata eseguita ieri mattina.
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