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l'intervento
30 Maggio 2025 - 11:39
In questi giorni ha fatto il giro del mondo la notizia che i grandi festeggiamenti per lo scudetto del Napoli (oltre un milione di persone) hanno avuto come conseguenza danni gravi. Il danno simbolicamente più rilevante sarebbe stato il "danneggiamento" o addirittura "la distruzione" della famosa Fontana del Carciofo voluta dal sindaco Lauro ("il Comandante") circa 70 anni fa nell'antica piazza San Ferdinando, attuale piazza Trieste e Trento.
E così, come accade sempre per Napoli, politicanti, giornalisti e opinionisti vari hanno puntato il dito contro i napoletani "incivili e cialtroni" e incapaci di festeggiare con moderazione. Forse è utile qualche considerazione. Da un lato la mancanza di una oggettiva obiettività: con oltre un milione di persone in festa tra venerdì e lunedì una trentina di feriti e di reati dimostra proprio il contrario. Si è trattato di un grande esempio di "civiltà napoletana" soprattutto se magari facciamo qualche confronto con le feste juventine qualche anno fa (oltre 1.600 feriti e 2 morti in piazza) o con le devastazioni interiste in un asilo a Parma o con i feriti di Liverpool poche ore fa. In quei casi, però, non leggemmo i commenti dei censori locali o dei "discriminatori" di turno (migliaia e vergognosi i commenti sui social). Nel caso specifico registriamo un altro dato.
Nella giornata successiva alla festa, sabato mattina, un intervento di Napoli Servizi, Abc e Asia ha rimesso a posto sostanzialmente in pochi minuti la fontana al centro dello "scandalo". La stessa Napoli Servizi ha dichiarato che i danni erano stati lievi: tre petali di metallo del "carciofo" piegati o rimossi e la “fragilissima” recinzione caduta e rimessa in sicurezza. Intatti i marmi, al punto che nella mattinata è stata rimessa in circolo anche l'acqua. Si può capire la ricerca di visibilità personale ma quando si parla di Napoli forse bisognerebbe stare attenti (almeno a Napoli) ad esagerare in denunce o attacchi sapendo bene che sono tanti, troppi, quelli che poi utilizzano questa "roba" per rafforzare e alimentare luoghi comuni beceri, dannosi e diffusi più o meno da un secolo e mezzo. Questa città ha bisogno di rispetto e di affetto. Soprattutto, poi, quando lo merita.
*presidente del Movimento Neoborbonico
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