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Panino per ricordare Martina, «la mamma non era lucida»

L'avvocato Pisani, legale della famiglia Carbonaro: «Il venditore ha approfittato del momento di fragilità per fare un video e pubblicarlo»

Panino per ricordare Martina, «la mamma non era lucida»

Un frame del video poi rimosso

«La mamma di Martina non era lucida: il venditore ha approfittato del momento di fragilità per fare un video e pubblicarlo sui social». Così in un comunicato l'avvocato Sergio Pisani, in riferimento al video, diffuso sui social, in cui la mamma di Martina, la 14enne uccisa dall'ex ad Afragola, viene ripresa accanto a un giovane che illustra ai follower gli ingredienti di un panino ideato per ricordare la vittima.

«Fiorenza, la mamma di Martina - spiega Pisani - sta vivendo giorni di dolore profondo e confusione, ogni angolo della casa le ricorda la figlia, e proprio per questo, ieri ha deciso di uscire di casa per una passeggiata, per cercare un attimo di sollievo e prendere un po' d'aria. Si è fermata a un chiosco per mangiare un panino, il venditore, riconoscendola, ha iniziato a parlarle di Martina, affermando che era una sua cliente, raccontando appunto che la conosceva e quelle parole, in quel momento, le hanno dato un senso di consolazione. La signora si stava rendendo conto che veniva ripresa, ma non era completamente lucida, e dalle immagini si vede».

«Era evidente la sua fragilità, - dice ancora l'avvocato della famiglia Carbonaro - ma nonostante questo il venditore ha scelto comunque di registrare il momento e pubblicarlo su tutti i suoi canali social, per riscuotere probabilmente visibilità su una tragedia, senza alcun consenso».

La famiglia, informa il comunicato, appena venuta a conoscenza del video online, e la stessa Fiorenza, non appena lo ha visto pubblicato, ne ha chiesto immediatamente la rimozione «purtroppo non avvenuta immediatamente».

«In un momento così delicato, - sottolinea l'avvocato Pisani - chiediamo con forza rispetto per il dolore privato e un comportamento responsabile da parte di tutti. Non si può trasformare la sofferenza di una madre, ancora in stato confusionale per il dolore, in un contenuto da condividere online». 

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