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Piazza Mercato
02 Giugno 2025 - 10:03
NAPOLI. Napoli si èsvegliata, ieri mattina, vittima di un atto di vandalismo che ha preso di mira l'opera d'arte di Jori "Oh!", inaugurata lo scorso 30 maggio in piazza Mercato. L'installazione, che ritrae un gigantesco Pinocchio è apparsa con rivoli di albume e gusci d'uovo sparsi tutt'intorno, dopo un’aggressione notturna subita da quello che sembra essere un nutrito gruppo di ragazzi.
L'esatto momento dell'episodio vandalico è ancora incerta. Voci di quartiere suggeriscono che l l'azione sia avvenuta nella notte tra giovedì 29 e venerdì 30 maggio, mentre altre fonti indicano la notte tra venerdì 30 e sabato 31. Quel che è certo è il danno visibile: il tronco di Pinocchio è imbrattato e i resti dei gusci d'uovo delimitano chiaramente la "scena del crimine", come documentato dalle immagini diffuse.
L'associazione culturale Nocomment, per voce del suo presidente Antonio Alfano, ha espresso il proprio rammarico per l'accaduto. L'episodio solleva interrogativi sulla tutela delle opere d'arte e degli spazi pubblici in una città come Napoli, che investe nella cultura e nell'abbellimento urbano. Purtroppo Napoli ha una storia di atti vandalici che colpiscono opere d'arte, monumenti e beni culturali.
L'episodio dell'opera "Oh!" in piazza Mercato si inserisce in un contesto di problematiche più ampie che la città cerca di affrontare. Per esempio il monumento a Diaz (2017): Appena restaurato e inaugurato, il monumento a Diaz fu imbrattato con scritte dopo nemmeno una settimana. Questo episodio evidenziò la difficoltà di preservare i beni pubblici appena riqualificati, nonostante gli sforzi.
Analogo destino era toccato anche alle fontane di piazza Mercato, più volte ripulite e sporcate, e alla Colonna Spezzata. Anche la fontana di Monteoliveto è stata per anni regolarmente oggetto di vandalismo, soprattutto nelle ore notturne del weekend, a causa della frequentazione giovanile della piazza circostante. La situazione ha spesso destato polemiche e interventi di associazioni e privati cittadini.
Di fronte a questi episodi, la città ha mostrato una duplice reazione: da un lato, un forte senso di indignazione e la volontà di ripristinare il decoro; dall'altro, un inasprimento delle misure preventive e sanzionatorie. Ad esempio, il Prefetto di Napoli ha recentemente disposto multe molto salate (da 10mila a 60mila euro) per chi imbratta o danneggia beni culturali e paesaggistici, in applicazione di nuove leggi.
Napoli, infatti, pur essendo una città con una ricchissima tradizione di street art di alto livello (con opere di artisti come Jorit e Banksy), soffre anche del fenomeno diffuso di graffiti e "tag" indiscriminati che deturpano monumenti storici, chiese e palazzi. Nel corso degli anni, il Comune ha lancato bandi e iniziative per coinvolgere associazioni private nella pulizia e nel restauro dei beni imbrattati. Si tratta di un fenomeno persistente che richiede interventi continui e costosi.
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