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Il clan Balzano si ricompatta, fuori il ras Eduardo Romano

La scarcerazione del 44enne potrebbe innescare una nuova fibrillazione

Il clan Balzano si ricompatta, fuori il ras Eduardo Romano

Nel riquadro Eduardo Franco Romano, 44 anni, esponente di spicco della mala di Miano

NAPOLI. Il clan Balzano di Miano rischia di ricompattarsi grazie a una scarcerazione eccellente. Eduardo Franco Romano, 44enne ras del racket, ritenuto uno degli esponenti di spicco del gruppo criminale che ha ereditato il “regno” dei Lo Russo, ha ottenuto gli arresti domiciliari, misura concessagli dal tribunale di Sorveglianza di Taranto che ha accolto l’istanza di sostituzione della misura avanzata dal legale del presunto boss, l’avvocato Domenico Dello Iacono.

Romano, che si trovava detenuto nella casa circondariale di Bari, non gode però di buona saluta e proprio per questo motivo il tribunale gli ha concesso gli arresti in casa. Da alcuni mesi Eduardo Franco Romano è affetto da una grave forma di insufficienza respiratoria e da obesità di terzo grado: un quadro clinico che ha reso la sua posizione incompatibile con la detenzione in carcere. Nonostante i problemi di salute - come si evince dal provvedimento della Sorveglianza - Romano qualche mese fa aveva mostrato però una certa “intemperanza”.

I carabinieri di San Marcellino, mettendolo nero su bianco in un’informativa, aveva infatti rilevato che il 20 novembre 2024 Romano avesse subito un aggravamento della misura in seguito a una denuncia per evasione: il 44enne ras si era infatti allontanato senza autorizzazione dalla struttura di Secondigliano dove si era recato per fare fisioterapia.

Nonostante ciò il capozona di Miano, difeso dal penalista Dello Iacono, ha ottenuto gli arresti domiciliari a Napoli, in casa di alcuni parenti, dove continuerà a scontare la condanna a 5 anni e 6 mesi inflittagli dalla Corte di appello il 17 giugno dello scorso anno. L’inchiesta nella quale erano rimasti coinvolti Romano e altri sei esponenti del gruppo di “Abbasc Miano”, che ora controllerebbe pure “Miano di sopra”, volevano a metà dicembre 2022 tutte e tre le rate del pizzo per complessivi 1.500 euro.

La vittima, titolare di un negozio di abbigliamento sportivo di Chiaiano, e i due fratelli però non hanno ceduto: così, dopo indagini a tempo di record è scattato il fermo. In manette sono così finiti Eduardo Franco Romano, suocero del ras detenuto Matteo Balzano, Cristian Celentano, Maurizio Aceto, il cugino Antonio Aceto, Luciano Carbone, zio di Salvatore Scarpellini; Giovanni Castiello e Salvatore Maggiore.

Tutti indagati per estorsione e tentata estorsione commessi da settembre a dicembre. La polizia era attenta a ogni mossa in chiave antiracket nella zona. Fino a quando la strada degli agenti si è incrociata con i tre fratelli che hanno sporto denuncia, stanchi di sopportare gli affiliati al clan che entravano nel negozio, prendevano la merce e non pagavano o al massimo versavano un 10 per cento di acconto mai saldato.

La misura è diventata colma quando Salvatore Maggiore e Antonio Aceto, che asseriva di essere il figlio di Eduardo Franco Romano, volevano “aprire conti separati”. Al rifiuto sono scattate diverse rappresaglie, la più grave a novembre, con la minaccia di chiudere il negozio.

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