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Camorra
03 Giugno 2025 - 08:50
Nei riquadri i boss Cesare Pagano e Raffaele Amato, fondatore del clan degli Scissionisti di Secondigliano
NAPOLI. I grossi traffici di droga da un lato, le mire sulla politica e la pubblica amministrazione dall’altro. Nonostante le decine di retate da cui è stato colpito negli ultimi anni, non solo il clan degli Scissionisti continua a tenere botta, ma si starebbe addirittura rigenerando allargando il proprio raggio d’azione.
A lanciare l’allarme è la Direzione investigativa antimafia, che nell’ultima relazione sul secondo semestre 2023 ha descritto la cosca nata dalla faida con i Di Lauro con un quadro dalle tinte a dir poco fosche. Ecco dunque alcuni passaggi chiave del documento: «Il clan Amato-Pagano - scrivono gli investigatori della Dia - si presenta oggi come un’organizzazione dotata di una solida struttura militare e notevole capacità di infiltrazione del tessuto economico e di condizionamento della pubblica amministrazione. Ciò sarebbe confermato dall’operazione “Playmaker”, conclusa dalla Dia di Napoli il 18 aprile 2023 con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di affiliati al clan Amato-Pagano ed esponenti della compagine elettiva del Comune di Melito di Napoli».
E ancora, ripercorrendo le tappe dell’inchiesta: «In seguito alla citata vicenda, il locale consiglio comunale è stato sciolto con Dpr del 30 maggio 2023 ai sensi dell’articolo 143 del Tuel. Secondo le ricostruzioni giudiziarie, l’ascesa del clan AmatoPagano nel mercato di stupefacenti partenopeo è strettamente legata alla storia criminale di un broker del narcotraffico internazionale di origini napoletane, arrestato a Dubai (Emirati Arabi) nel 2021, con cui aveva stabilito un rapporto privilegiato per la fornitura di stupefacenti». Il riferimento è ovviamente all’ex narcos Raffaele Imperiale, oggi collaboratore di giustizia: «La figura del broker, già riscontrata in altre matrici criminali, è sintomatica del livello di pericolosità raggiunto dai clan camorristici poiché connota in senso globale la dimensione dei traffici illeciti e quindi dei relativi flussi di capitali che gestiscono».
Quella degli AmatoPagano non è purtroppo l’unico clan ancora attivo nell’area nord: «Nei territori dell’hinterland settentrionale sono radicati numerosi altri clan camorristici, alcuni storici e con strutture organizzative consolidate, altri ridimensionati dalle incessanti azioni repressive e da conflittualità con clan rivali.
In proposito, si ricordano le sanguinose faide che dal 2004 al 2012 hanno interessato i territori dei quartieri napoletani di Scampia e Secondigliano, tra il clan Di Lauro, un tempo leader nel traffico di stupefacenti, e i gruppi camorristici da esso distaccatisi, per questo detti Scissionisti o “, con a capo il clan Amato-Pagano, e a cui aderivano altre famiglie tra cui gli Abete, gli Abbinante, i Notturno, i Leonardi, i Marino, gli Aprea e il gruppo della Vanella Grassi.
Il conflitto, come noto, si concluse con la vittoria degli Scissionisti sul clan Di Lauro, confinato nella zona del Terzo Mondo dove tuttora esercita un controllo del territorio grazie soprattutto all’indiscussa solidità economica derivante dai profitti accumulati.
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