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L'iniziativa
03 Giugno 2025 - 13:27
Annamaria Colao e Michele Di Bari
Un progetto per celebrare i 2.500 anni della città di Napoli attraverso la ricerca e lo studio dei cibi, dei modi per prepararli e degustarli, di ieri e di oggi. È stato presentato così, da Annamaria Colao, chairholder Cattedra Unesco dell'Università degli studi di Napoli Federico II, "Gusto e meraviglia dei primi 2500 anni di Napoli", iniziativa promossa per celebrare i 2.500 anni della città.
La prima serata di debutto del progetto, presentato questa mattina nell'Istituto di cultura meridionale, è prevista per venerdì 20 giugno, alle 20, nel monastero Regina Coeli di Napoli, durante un convegno internazionale della Federico II, in collaborazione con l'Università di Yale.
«Abbiamo immaginato un viaggio attraverso tutto quello che ha caratterizzato il cibo e la nostra capacità di elaborarlo. La cucina - ha detto Colao - è nata a Napoli con la nascita della città. Abbiamo ricette di cucina napoletana che iniziano nel periodo greco-romano, arricchite nel corso dei secoli successivi dalle differenti dinastie che si sono susseguite al governo della città e del territorio circostante. La città di Napoli è stata, stabilmente, sede di una corte fin dal XIII secolo e ha una cucina delineata su due direttrici, che rappresentano una separazione piuttosto ben definita tra una cucina prettamente aristocratica e una popolare».
Il progetto si propone, in collaborazione con storici, archeologi e scuole di cucina, di organizzare più eventi dedicati alla storia della cucina napoletana nel corso di questi 2.500 anni in luoghi simbolo della città. Ogni piatto offerto sarà presentato con la sua "carta d'identità" storica, corredata da una selezione di attestazioni tratte da reperti provenienti da Pompei, Ercolano e Stabia, da affreschi e pitture parietali, mosaici, antiche edizioni e codici. Queste carte d'identità gastronomiche saranno poi raccolte in un portale.
Gli eventi dedicati a "Gusto e meraviglia dei primi 2500 anni di Napoli" proporranno menù in cui le pietanze antiche saranno presentate insieme alle versioni più moderne, per sottolinearne il corso del tempo e i cambiamenti. Ma i menù proposti terranno anche conto della stagionalità dei prodotti, della loro provenienza, del risvolto per la salute.
Alla presentazione del progetto hanno partecipato anche il prefetto di Napoli Michele Di Bari, che presiede il comitato nazionale Neapolis 2500, Gennaro Famiglietti, presidente dell'Istituto di cultura meridionale e rappresentante del corpo consolare con la Fenco, e da Maria Vittoria Bramante, antichista e storica del diritto, docente dell'Università telematica Pegaso, che ha raccontato: «Stiamo recuperando informazioni preziosissime dai papiri di Ercolano, dai quali emerge che il loro era uno stile di vita molto sano e così la loro cucina a base di zuppe, farro, cereali, verdure e pescato. Ricette semplici e salutari che fanno ancora parte del nostro patrimonio».
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