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Il Consiglio si apre solo con le opposizioni

Seduta sciolta per mancanza del numero legale. Il dibattito regge il tempo di chiedere la riorganizzazione delle partecipate

Il Consiglio si apre solo con le opposizioni

NAPOLI. Il Consiglio comunale di Napoli, riunitosi ieri sotto la presidenza della presidena del consiglio Enza Amato, ha rischiato di non avviarsi affatto, evidenziando ancora una volta le difficoltà legate al numero legale. Con appena 23 consiglieri presenti all'apertura, la seduta si è potuta svolgere solo grazie alla significativa presenza e al senso di responsabilità dell’opposizione, un aspetto criticato con forza da più voci.

La mancanza di partecipazione della maggioranza, infatti, è stata rimarcata come una criticità sempre più pressante. Nonostante questo avvio stentato, il dibattito ha subito messo in luce un tema ricorrente e cruciale per il futuro della città: la riorganizzazione delle società partecipate del Comune. All'apertura dei lavori, come previsto dal regolamento, diversi consiglieri hanno preso la parola per comunicazioni su temi di stringente attualità cittadina.

Pasquale Esposito (Partito Democratico) ha subito messo il dito nella piaga, sottolineando le difficoltà incontrate dai cittadini nel segnalare criticità a società partecipate comunali, con particolare riferimento ad Abc (l'azienda idrica) e ad Anm (l'azienda dei trasporti).

Un punto che, ha evidenziato Esposito, rende ancora più urgente e ineludibile la necessità di procedere con una profonda riorganizzazione di questi enti. Un'ulteriore accusa sulla partecipazione della maggioranza è arrivata da Toti Lange (Misto), il quale ha rimarcato come la seduta si sia potuta aprire solo grazie all'impegno delle opposizioni, ponendo l'attenzione anche sulle gravi condizioni di degrado igienico-sanitario in diverse aree della città.

Anche Nino Simeone (Misto) ha contribuito al dibattito sulle partecipate, richiamando l'impegno dell'Amministrazione verso una mobilità sostenibile e l'obiettivo di estendere il trasporto su gomma alle periferie. Ha quindi chiesto il rafforzamento del personale in Anm e Asia (l'azienda di igiene ambientale), auspicando il mantenimento dell’apertura delle graduatorie e ribadendo i progressi compiuti nella riorganizzazione dei servizi.

Le partecipate, dunque, emergono con prepotenza come un fulcro attorno cui ruotano gran parte delle problematiche e delle prospettive di sviluppo di Napoli.

Gennaro Esposito (Misto) è intervenuto per difendere le prerogative del Consiglio comunale, in particolare in merito alla controversa proposta di eliminazione della pista di atletica all'interno dello stadio Maradona. Ha ricordato che su decisioni riguardanti beni collettivi di tale importanza è il Consiglio a dover esprimersi, anche in presenza di funzioni commissariali.

Ha poi avanzato la proposta di adottare un sistema di turnazioni annuali e di rotazione del personale negli uffici più sensibili della Polizia Locale.

La presidente Enza Amato ha poi informato l'Aula dell'ingresso in servizio, a partire da oggi, di dodici ex dipendenti delle Terme di Agnano, ora assorbiti da ABC, un segnale che, seppur positivo per i lavoratori, riaccende i riflettori sulle dinamiche occupazionali e gestionali delle partecipate.

Infine, Salvatore Guangi (Forza Italia) ha rincarato la dose, evidenziando la scarsa presenza della maggioranza in Aula come elemento di criticità inaccettabile. Ha ribadito con forza che le sedute non possono dipendere esclusivamente dalla partecipazione delle opposizioni e ha richiesto una verifica del numero legale. Come prevedibile, a seguito di tale verifica, non essendo stato raggiunto il numero necessario di consiglieri, la seduta è stata definitivamente sciolta.

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