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Spari sulla processione: preso

Pasqua di sangue alle Case Nuove, in manette un 23enne vicino al clan Contini

Spari sulla processione: preso

NAPOLI. Sparò durante una processione religiosa pasquale ferendo due persone, tra cui un giovane che ha perso l’occhio destro. Ma nonostante un’omertà diffusa gli investigatori della polizia sono riusciti a identificarlo e da ieri Vincenzo Minichini, 23enne incensurato del quartiere Mercato ritenuto vicino ai Murano del clan Contini (ma senza denunce a carico per camorra, va precisato) si trova dietro le sbarre per duplice tentato omicidio e porto e detenzione di arma da sparo con l’aggravante delle modalità mafiose.

La sera del 13 aprile scorso intervenne in difesa di due cugine entrate in contrasto con la moglie di una delle vittime degli spari, imparentata con il giovane ras delle Case Nuove Emanuele Marigliano detto “’o nano”. Il marito Mauro Russo, anch’egli presente alla manifestazione religiosa, si fece avanti e fu centrato da un colpo di pistola al braccio. La scheggia di un secondo proiettile colpì nella zona orbitale oculare F.P., procurandogli la perdita della vista a un occhio. Vincenzo Minichini è stato arrestato all’alba di ieri su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta dei pm della procura antimafia.

È accusato di aver ferito i due uomini, uno dei quali estraneo a contesti malavitosi, nel corso di una processione pasquale di fedeli alla Madonna dell’Arco, lo scorso 13 aprile in zona Mercato. La sparatoria fu la conseguenza di un litigio tra 4 donne del quartiere, divise in due fazioni, che già erano entrate in contrasto nei giorni precedenti per questioni di vicinato. In difesa di due di esse intervenne l’uomo finito in manette, che fece fuoco contro Mauro Russo, che invece difendeva la moglie, colpendolo a un braccio. Quest’ultima donna è cugina di Marigliano (che nulla c’entra nella vicenda). Il grave fatto di angue, che rappresenta uno spaccato di camorra inquietante per il comportamento di alcuni testimoni completamente reticenti pur avendo assistito a tutte le fasi della sparatoria, è stato ricostruito con precisione dai poliziotti della sezione “Omicidi” della Squadra mobile della questura, con il dirigente Giovanni Leuci e il vice questore Luigi Vissicchio.

Gli investigatori hanno raccolto spicchi di testimonianze assemblandole nella maniera migliore possibile, i video della sorveglianza e le intercettazioni ambientali compiute in ospedale nel periodo di ricovero dei feriti. I sospetti si sono così appuntati su Vincenzo Minichini, già conosciuto dagli investigatori per l’amicizia con il figlio del ras Roberto Murano, a sua volta riconducibile ai Contini dell’Arenaccia.

Deve rispondere di duplice tentato omicidio e porto e detenzione di arma da sparo con l’aggravante delle modalità mafiose, con la presunzione di innocenza fino all’eventuale condanna definitivva. Quella sera in via Giovanni Tappia partecipavano alla processione anziani, donne e bimbi quando i canti religiosi furono interrotti dalle grida delle donne che litigavano e poi dai colpi di pistola. Si vissero scene di terrore tra il fuggi fuggi generale.

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