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L'allarme
05 Giugno 2025 - 18:52
Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri
Le mafie «iniziano a interessarsi di intelligenza artificiale. E a usarla». A mettere in guardia è Nicola Gratteri, procuratore di Napoli, salito questo pomeriggio a Bologna sul palco della fiera “We Make Future".
«Le mafie iniziano a interessarsi di intelligenza artificiale - avverte Gratteri - e cominciano a usarle per le coperture di carico e per gli spostamenti nel mondo». Al suo arrivo a Napoli, aggiunge il procuratore, «mi ha colpito questa camorra così avanzata dal punto di vista tecnologico, in grado di entrare nel dark web e pagare gli hacker per rubare i dati».
La camorra, continua Gratteri, «è dentro il dark web: è in grado di comprare duemila chili di cocaina stando seduti su una sedia». E di fronte a questo «mi viene in mente il ministro Nordio - punge il procuratore - che dice che bisogna tornare ai pedinamenti perché si spende troppo in intercettazioni».
Quando è nato Facebook, sottolinea Gratteri, «la prima mafia che l'ha usato per comunicare e farsi pubblicità sono stati i cartelli messicani. In Italia la prima è stata la camorra, con lo stesso metodo dei messicani. Poi i giovani si sono spostati su Tik Tok, e le mafie anche. Per essere performanti e aumentare i profitti, le mafie hanno bisogno di pubblicità. E quindi si comportano come le imprese, seguono i giovani».
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