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CRIMINALITÀ
06 Giugno 2025 - 08:51
Le indagini sul caso sono condotte dalla polizia di Stato; nei riquadri i due feriti: Giulio Pirozzi, 22 anni, e Vincenzo La Sala, 23 anni
NAPOLI. Dalla pax alla guerriglia, non ancora guerra per fortuna, in una settimana. Prima il raid armato nei pressi della chiesa di San Vincenzo, poi il duplice ferimento di ieri notte. Un agguato che segna la ripresa delle fibrillazioni tra i clan nel rione Sanità, dove nel mirino di un sicario sono finiti un 23enne già noto alle forze dell’ordine e un 22enne incensurato: Giulio Pirozzi, nipote omonimo del boss ergastolano legato ai Misso nonché figlio di Vincenzo detto “Enzo”, regista e attore di successo conosciuto anche per le battaglie anticamorra a dispetto del cognome.
Per gli investigatori il bersaglio era il più grande d’età mentre l’altro potrebbe essere stato coinvolto nella sparatoria solo perché i due giovani, amici, erano fermi a parlare a meno di mezzo metro di distanza davanti a un locale di via Sanità. L’episodio sarebbe collegato al raid armato del 28 maggio scorso nei pressi della chiesa di San Vincenzo, che inizialmente sembrava una stesa e invece era un tentato omicidio fallito ai danni di un uomo non ancora individuato con certezza.
Sullo sfondo potrebbero esserci ombre sull’alleanza, emersa durante le inchieste sugli omicidi Tufano e Durante, tra le famiglie malavitose storiche della Sanità. Oppure sarebbero in atto contrasti non di “sistema” tra due gruppi di giovani all’interno del quartiere. Era l’una e 25 quando un sicario solitario in scooter con il casco integrale si è avvicinato a Vincenzo La Sala, imparentato con pregiudicati di spicco in passato legati ai Misso, e a Giulio Pirozzi.
Vicino a loro si trovava anche un terzo giovane, che si è allontanato immediatamente ma non rappresentava un bersaglio per il sicario che ha fatto fuoco. Contro il 23enne il malvivente ha fatto fuoco a ripetizione, centrandolo al torace, mentre il 21enne è stato colpito da una sola pallottola alla gamba destra. C’era ancora gente in strada e l’allarme è scattato subito, facendo convergere a via Sanità le Volanti e un’ambulanza del 118 con cui i feriti sono giunti all’ospedale dei Pellegrini.
Il figlio del regista di “Un posto al sole” (a rotazione) e fratello di Giuseppe, attore di “Mare Fuori” nel ruolo di “Micciarella”, era in buone condizioni e guarirà in 20 giorni. L’amico invece è molto più grave, anche se non in pericolo di vita: il colpo si è fermato nella zona dello sterno ed è stato trasferito ieri mattina per essere operato nell’ospedale di Caserta. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia, sono condotte dai poliziotti della Squadra mobile della questura in tandem con i carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli.
Per gli investigatori l’agguato potrebbe rappresentare il secondo tentativo, stavolta riuscito, di colpire il 23enne. Oppure il 28 maggio nel mirino c’era un altro componente della stessa formazione: comunque, il collegamento tra i due episodi sembra sicuro. Nella ricostruzione del retroscena del duplice ferimento Giulio Pirozzi si collocherebbe come vittima innocente, trovandosi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Il giovane è incensurato e come il fratello Giuseppe, più famoso anche per aver fatto parte del cast di “Benvenuti al nord”, ha recitato in alcuni film con ruoli minori. Il padre invece è un simbolo da quando decise di restare nel quartiere d’origine nonostante potesse trasferirsi altrove per la carriera artistica. Ha partecipato a “Gomorra” ed è autore di testi teatrali.
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