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LA SENTENZA
06 Giugno 2025 - 08:54
Nei riquadri Domenico Filadoro, Aldo Zaino e Giovanni Pistillo
NAPOLI. Scacco alla holding di falsari che aveva creato una zecca clandestina nel cuore di Porta Nolana, arrivano quaranta condanne in primo grado. Il processo si è svolto con il rito abbreviato davanti al gip Luisa Miranda, che ha inflitto un totale di 138 anni di carcere. Disposta anche la confisca e la distruzione di tutte le monete contraffatte recuperate dagli investigatori.
Queste, nel dettaglio, le condanne disposte dal giudice: Tonino Giordano, Gennaro Novaca e Vincenza Pistone 2 anni a testa; Gennaro Amabile, Pasquale Capasso, Antonietta Castello, Pasquale Ciprio, Andrea Gargiulo, Hicham Moutassim, Salvatore Savino, Aldo Zaino e Gianluca Zambello 2 anni e 2 mesi a testa; Marco Grieco, Giuseppe Filadoro, Gabriele Manzo e Valerio Ripoli 2 anni e 4 mesi a testa; Luca Busiello, Gennaro Castello, Enrico Filadoro, Mariano Ruggiero, Mario Zambello e 2 anni e 8 mesi a testa; Alessandro Cervasio, Domenico Russo e Ciro Tomassone 3 anni a testa; Mario Di Benedetto, Marco Gambino, Ciro Piscitelli, Angelo Trovato e Massimiliano Vitale 3 anni e 4 mesi a testa; Giovanni Daniele, Rosario Minauda e Giuseppe Sorrentino 3 anni e 6 mesi; Giovanni Illuminato 3 anni e 8 mesi; Alfredo Festa 3 anni e 10 mesi; Raffaele Filadoro 4 anni e 4 mesi; Ciro Muro, 4 anni e 9 mesi; Luigi Carriola 6 anni; Ciro Di Napoli 6 anni e 10 mesi; Domenico Filadoro 7 anni e 8 mesi; Luigi Castello 8 anni e 6 mesi. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Carlo Ercolino, Domenico Dello Iacono, Mario Bruno, Tiziana De Masi, Antonella Senatore, Antonio Iavarone, Andrea Fabozzo e Cesare Amodio.
L’indagine del comando carabinieri Antifalsificazione monetaria, poi culminata nella retata di aprile 2024, aveva monitorato h24 l’attività del gruppo e degli “esterni” grazie a microspie e telecamere piazzate abilmente nel “basso” di vico Vetriera Vecchia 21 e in altri punti, tra cui un bar di piazza Garibaldi “sospetto”.
Era emersa così la vendita di euro falsi in Italia e all’estero, organizzata e diretta da Domenico Filadoro “’o cianacco” con la stretta collaborazione di Luigi Castiello e Ciro Di Napoli detto “’o presidente”. Al primo era contestata anche l’aggravante camorristica per i rapporti con i Mazzarella e in particolare con il capozona del Mercato Ciro Mazzarella, del quale l’indagato parlava in termini positivi durante una conversazione intercettata e che faceva trasparire anche una certa preoccupazione per i rapporti da instaurare con il successore del capoclan arrestato tre giorni prima (a dicembre 2022).
Il compendio probatorio aveva goduto di un valore aggiunto costituito dalle acquisizioni dichiarative di un collaboratore di giustizia, Enrico Autiero, che già anni prima aveva fatto riferimento a una consorteria dedita alla vendita di “soldi falsi”. Lo scenario investigativo era stato anche arricchito da sequestri di valuta contraffatta, per un valore nominale complessivamente stimato in oltre 200.000 euro, e da sette arresti di acquirenti.
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